Venerdì 28 ottobre 2018 il PM di Biella ha posto sotto sequestro il crematorio di Biella.
L’attività del crematorio è stata bloccata: una decina di cremazioni previste per la mattinata sono state annullate ed eseguite in un altro luogo.
Il PM che ha coordinato le indagini ha definito la gestione di questo crematorio una “lugubre catena di montaggio della morte a scopo di lucro”.
Sono finiti in manette Alessandro Ravetti, appartenente alla famiglia di un noto impresario funebre della zona e amministratore delegato della Socrebi srl, società privata che gestisce il crematorio, a seguito di un project financing, nonché un dipendente, Claudio Feletti.
Ai due arrestati vengono contestati, a vario titolo, i reati di distruzione, sottrazione e soppressione di cadavere e violazione di sepolcro. Contestata anche la gestione impropria di rifiuti.
Il Ravetti, inoltre, è indagato per istigazione alla corruzione.
Secondo il PM nel crematorio sarebbero stati messi in atto sistemi per aumentare a dismisura il numero di cremazioni giornaliere e per diminuire i tempi di cremazione o di consegna delle ceneri.