Asti: primo bilancio dell’attività del crematorio

Per far conoscere il crematorio di Asti e i servizi offerti, l’Asp di Asti, che lo gestisce insieme agli altri servizi cimiteriali del Comune, inizierà a diffondere nei prossimi giorni, in coincidenza con la ricorrenza dei defunti, l’opuscolo “Dall’altro lato del cammino”. Vi si trovano informazioni sulla conservazione, l’affidamento e la dispersione delle ceneri.

“La cremazione – ricorda Marco Spriano, dirigente dei servizi cimiteriali per Asp – si svolge nel rispetto delle volontà del defunto e delle normative”. Quella regionale dispone che “i Comuni devono dotarsi di un apposito registro in cui sono iscritti coloro che hanno espresso la propria volontà alla cremazione e all’affidamento o alla dispersione delle ceneri. In qualsiasi momento, il soggetto iscritto può chiedere la cancellazione delle annotazioni iscritte nel registro per la cremazione”.

Ad Asti la dichiarazione di volontà, dopo essere stata sottoscritta all’Ufficio cimiteri del Comune, viene inserita nel registro dell’Anagrafe (Stato Civile). Entrato in funzione dall’inizio dell’anno, il forno crematorio è l’ultimo autorizzato dalla Regione Piemonte. Le ceneri, contenute in un’urna chiusa e in materiale a norma di legge, possono essere tumulate in una celletta del cimitero urbano o di quelli frazionali, affidate ai familiari per la custodia in abitazione, disperse nel roseto situato a poca distanza dal Tempio Crematorio o “in natura”, cioè al di fuori degli spazi cimiteriali (in montagna, nei laghi, nei fiumi o in mare, sempre a distanza dai centri abitati). Ad Asti, dopo lo spargimento delle ceneri nel roseto, chi lo desidera potrà ricordare il proprio caro apponendo il suo nome su un’apposita lapide.
Il crematorio di Asti non è “solo” un impianto, ma un luogo in cui si celebra un rito a fronte di un’opzione – quella della cremazione – che implica un forte coinvolgimento emotivo e culturale. Una scelta personale adottata da una leggera prevalenza di donne rispetto agli uomini. Dall’inizio dell’attività hanno scelto la cremazione 203 i residenti nel capoluogo e 205 in provincia, mentre in 12 sono arrivati da fuori Comune (Valle d’Aosta, Lombardia, Toscana, fino a Francia e Spagna).

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