Lo scorso 30 dicembre 2011 l’Arpat (l’agenzia per l’ambiente) ha rilevato che i fumi del crematorio di Pistoia sforavano i limiti previsti dalla legge per le emissioni di diossina. Probabilmente a causare la fuoriuscita dei gas nocivi è stato il guasto del sistema di abbattimento dei filtri. Ed immediato è scattato il sequestro della struttura. Da allora non si è ancora tornati alla normalità. Nonostante gli interventi da parte della società di gestione, che sperava di risolvere il problema nel più breve tempo possibile, l’impianto è ancora fermo. I disagi delle famiglie dei defunti sono innumerevoli, anche se le imprese funebri pistoiesi si sono adoperate al massimo per alleviarli. Al momento, la Misericordia di Pistoia ha tredici salme in attesa di essere cremate e garantisce alle famiglie il deposito gratuito. La cremazione avviene a rilento grazie all’invio delle salme all’impianto di Arezzo e a Ferrara.
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