Le persone indagate per le cremazioni effettuate non in regola nel crematorio di Biella diventano ora 10. Oltre all’amministratore e suo fratello, un collaboratore, cinque dipendenti e due dipendenti dell’impresa funebre Ravetti.
Le accuse in questa vicenda sono pesanti: vilipendio di cadavere, pratiche di cremazione cumulative e trattamento irregolare delle ceneri.
Secondo quanto riportato da stampa locale l’accusa incolpa i dipendenti che pur potendosi opporre a pratiche scorrette, non lo hanno fatto.
I dipendenti, secondo l’accusa, nell’esercizio delle loro funzioni, sono equiparati a degli incaricati di pubblico servizio.
Tutti conoscevano le procedure da seguire, ma non lo hanno fatto.