Altra rogna per il Comune di Como alle prese con il fermo del suo crematorio

L’Associazione Ticinese di Cremazione ha denunciato un crescente ostruzionismo da parte del Comune di Como nel rilascio di documentazione per la creazione in Svizzera.
Per far fronte alla mancanza di un forno crematorio locale, infatti, molti cittadini comaschi si rivolgono alla nuova struttura di Chiasso dove, a un anno della sua apertura, su 800 cremazioni 150 sono state di defunti di nazionalità italiana.
Negli ultimi mesi, però, come riporta una emittente TV locale, apparentemente senza una spiegazione, il Comune di Como rende difficile se non impossibile questa soluzione chiedendo il passaporto mortuario, un documento che non è necessario in base agli accordi bilaterali e che allunga i tempi per poter procedere alla cremazione, creando gravi disagi alle famiglie.

L’Associazione Ticinese di Cremazione – che si occupa dell’intera procedura al costo di 800 franchi indipendentemente dalla nazione di origine del defunto – si è fatta portavoce di diverse pompe funebri e ha chiesto spiegazioni alle autorità competenti elvetiche. Anche in terra comasca hanno assicurato che verrà fatta luce sulla questione.

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