Torino diventa città capofila del funerale ecologico: sarà la prima città ad avere cremazioni con certificazioni ambientali, come riferisce in una nota la Società per la cremazione (Socrem), attiva dal 1883 nel capoluogo piemontese. Dall’inizio dell’anno, infatti, al tempio crematorio del cimitero monumentale torinese sono entrati in funzione due nuovi impianti che, oltre ad essere moderni dal punto di vista tecnologico, permetteranno di abbattere del 50% le emissioni di Co2 in atmosfera rilasciate dal processo di cremazione. Inoltre la società ha ottenuto per questi due nuovi impianti una certificazione ambientale che permetterà di compensare le emissioni in atmosfera dei due nuovi impianti, sostenendo due progetti internazionali per la riduzione della deforestazione in Eritrea e Amazzonia.
La cremazione inoltre, ricorda la Socrem sottolineando un aspetto per i più inquietante ma indubbiamente concreto, comporta già una serie di risparmi energetici: “Le costruzioni necessarie alla conservazione dei defunti si limitano a piccole cellette per le urne cinerarie. Con questo sistema poi la sepoltura è già definitiva, pertanto si proteggono le falde freatiche dei campi di inumazione (nei quali avviene la decomposizione); ultimo, ma non per importanza, con la cremazione si evitano a monte tutte quelle scorie metalliche, lapidee e lignee che vengono rinvenute – e che devono essere in altro modo smaltite – a seguito di esumazione ed estumulazione. La cremazione, infatti, è una trasformazione completa che non inquina e non richiede ulteriori operazioni successive”.