A Cremona le cremazioni svolte nell’impianto quadruplicate in 10 anni

Da stampa locale di Cremona apprendiamo che in 10 anni le cremazioni nell’impianto cittadino sono quadruplicate, passando da una media di 1.200 a 4.800 annue, considerando sia quelle di cadaveri che di resti mortali.
Secondo il gestore dell’impianto, AEM Cremona, «Questo incremento è dovuto anche alle scelte dei discendenti di defunti che vengono riesumati dopo decenni. Preferiscono far cremare i resti, piuttosto che lasciarli negli ossari. Questo incide per il 45% dell’incremento della pratica. Per parte nostra, lavoriamo anche con una particolare attenzione all’ambiente.
I tempi di attesa per i defunti sono circa due o tre giorni al massimo. Più tempo per i resti derivanti da estumulazioni: fino a dieci giorni».
Viene inoltre affermato che si è di fronte ad un cambiamento di mentalità che si è progressivamente affermato soprattutto nelle nuove generazioni.
Ed è ormai innegabile che la tipologia di legno del cofano funebre e il posto in una nicchia all’interno del cimitero non rappresentino più quel valore aggiunto che molti ricercavano col funerale.
Nel caso poi in cui non ci sia una tomba di famiglia, la scelta della cremazione è ancora più alta

Una decisione che viene presa in vita dalla stragrande maggioranza delle persone.
Secondo gli addetti, circa il 50% dei funerali nel cremonese si conclude con la cremazione.

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