Il Sindaco di Villanova del Ghebbo, Gilberto Desiati, nel corso di una recente intervista ha ricordato gli step che hanno portato alla previsione di un investimento pubblico per la realizzazione di un forno crematorio nel Polesine, finalizzato a garantire un servizio di pubblica utilità a tutta la cittadinanza, in linea alle nuove tecnologie del settore ed in linea con gli standard ambientali europei più avanzati e con risparmi importanti per il cittadino.
Già nella primavera del 2018 il Comune di Villanova del Ghebbo ricevette una proposta di partenariato pubblico privato attraverso il ricorso alla finanza di progetto per la realizzazione di un’area di cremazione, cui seguì un incontro pubblico a cui parteciparono i promotori, un professore universitario e rappresentanti delle associazioni ambientaliste, per approfondirne temi quali il funzionamento ed i rischi ambientali.
Vennero anche riportati i dati dei fumi rilevati negli impianti ubicati in pieno centro abitato (Ferrara, Spinea, Copparo) dove si poteva osservare che, grazie al funzionamento dei filtri, l’aria intorno all’impianto si presentasse migliore rispetto a quella in altre zone maggiormente trafficate.
A seguito dell’ampia condivisione sulla bontà del progetto, venne inserita nel programma elettorale la realizzazione di un’area di cremazione nell’area cimiteriale del Bornio di Villanova del Ghebbo.
La successiva riforma della normativa regionale ha poi previsto delle distanze minime dal centro abitato che hanno reso non più conforme la scelta della frazione di Bornio.
Una nuova area identificata lungo la Sr 88 non ne permetteva la realizzazione perché il presente impianto di allevamento intensivo prevede fasce di rispetto a tutela delle attività umane.
Ora si è optato per l’area adiacente a Via Biagi di proprietà comunale. Tale nuova ubicazione rispetta tutti i limiti previsti dalla delibera del consiglio regionale nr. 32 del 26 febbraio 2019.
Il Sindaco ha infine ricordato che, ai fini urbanistici, la previsione della realizzazione di un impianto crematorio è stata oggetto di variante specifica del piano degli interventi dedicato solo a tale manufatto, evitando di confonderlo o nasconderlo con altre tipologie di intervento. E la variante è stata adottata con parere favorevole degli enti preposti al controllo.
Così, a Maggio 2022, la Regione, dopo un iter di circa 3 anni, ha dato la preventiva autorizzazione dopo aver attestato la conformità dell’impianto alle norme sanitarie e di sicurezza.
L’impegno dell’Amministrazione – ha concluso il sindaco di Villanova del Ghebbo Gilberto Desiati – è quello di illustrare a tempo debito il progetto definitivo alla cittadinanza.
Buongiorno,
ho letto svariate notizie in merito alla nuova area destinata all’impianto di cremazione; non vedo nessun riferimento alla zona cimiteriale. Infatti si fa riferimento alla distanza di rispetto che intercorre tra il punto di emissione e i centri abitati ma se non erro tale zona è fuori dal contesto cimiteriale. Quindi se non erro ho il Comune prevede oltre all’impianto anche la costruzione di un nuovo cimitero o parer mio non può essere prevista la costruzione. E’ così?
X Riccardo Tugnoli
effettivamente dagli articoli di giornale non è chiaro. Poiché un crematorio deve essere realizzato dentro un cimitero (L.130/2001) se il cimitero non c’è, occorre realizzarlo e comprendervi pure l’impianto di cremazione. Il cimitero, per essere tale, deve avere tutte le dotazioni obbligatorie di un cimitero (camera mortuaria, ossario comune, recinzione, ecc.) e prevedere la zona di rispetto.