In questi ultimi giorni si parla molto della drammatica situazione del sistema cimiteriale nella città di Bergamo.
Ma se la città orobica piange, anche in Emilia-Romagna non si ride…in cimitero, almeno.
Il forno crematorio di Piacenza sta andando in tilt a causa dell’eccessivo numero di morti con coronavirus: sono moltissime le bare accatastate in attesa della cremazione.
Oltre a Bergamo anche Piacenza deve fare i conti con il collasso del forno crematorio a causa delle centinaia di morti con coronavirus. Negli spazi adiacenti e in particolare nella cosiddetta sala del commiato, sono circa cento le bare accatastate: deceduti che non sanno nemmeno quando potranno essere cremati a causa del loro numero troppo elevato.
Stando ai dati aggiornati a domenica 22 marzo 2020 le persone morte nella città piacentina sono 314, una cifra che va oltre le possibilità tecniche del forno crematorio. Ogni giorno infatti si riescono a effettuare circa 12-13 cremazioni mentre i feretri che vi giungono sono almeno 20-25. Questo ha causato la formazione di una lista di attesa, la quale ha fatto sì che centinaia di bare giacessero affastellate prima di essere cremate.
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