Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla auspica che entro l’estate possa tornare in funzione il forno crematorio di Palermo, dopo i lavori attualmente in corso sull’impianto presente all’interno del cimitero dei Rotoli.
La struttura, ferma dal marzo 2020, ha lasciato, di fatto, il capoluogo siciliano senza un tempio crematorio, costringendo i familiari di chi aveva fatto questa scelta di vita a rivolgersi ad altri crematori, sia fuori provincia – come quello di Misterbianco – o fuori regione (a Carpanzano).
Per il momento il Comune ha attivato una convenzione con il comune di Misterbianco e, con un’ordinanza commissariale risalente al 13 marzo, per le famiglie dei defunti che alla data di emissione dell’ordinanza si trovino in attesa di sepoltura per inumazione o per loculo/nicchia in concessione, sarà incentivato il ricorso alla cremazione gratuita degli stessi.
Inoltre, per le famiglie che avessero già effettuato il versamento della tariffa di inumazione, questa sarà restituita entro 12 mesi previa presentazione di domanda di rimborso.
Invece, per il nuovo impianto di cremazione bisognerà attendere la fine della fase di progettazione. L’opera, finanziata da dicembre 2015 con un capitolo di spesa relativo ai fondi CIPE, ha acquisito il progetto definitivo nel mese di gennaio 2023. A ciò è seguita la nomina della nuova commissione di verifica per valutare il progetto esecutivo, consegnato agli uffici alla fine di febbraio.
La valutazione sarà affidata a professionisti esterni, con selezione che avverrà attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA).
L’opera prevede un costo 2,7 milioni di euro, anche se la cifra potrebbe subire un rialzo in seguito all’aumento del costo delle materie prime ed i lavori dovrebbero essere realizzati in diciotto mesi.