Finalmente partono i lavori per il crematorio di Trento

Dopo alcuni anni di progettazione, di stop and go dovuti a ricorsi nelle aule dei tribunali, al termine della primavera 2017 potranno partire i lavori per la realizzazione del tempio crematorio di Trento.
Il progetto e l’intenzione da parte del Comune di dotarsi di questa struttura hanno fatto fin dall’inizio molto discutere. Dal punto di vista legale, lo scorso anno il Consiglio di Stato aveva dato ragione all’Amministrazione sulla gara per il tempio con una sentenza che confermava il pronunciamento del Tar, che già si era espresso riconoscendo la corretta assegnazione, da parte dell’Amministrazione comunale, del progetto definitivo e dei lavori del tempio.
L’obiettivo del Comune di Trento è quello di disporre del crematorio alla fine del 2018.
A portare avanti i lavori saranno DF Costruzioni, Nord Costruzioni e Officine Ciroldi e l’importo complessivo si aggira su 5 milioni e 500 mila euro.
“Per quanto riguarda il comune di Trento – spiega Carmelo Passalacqua, dirigente dei Servizi funerari – oltre il 50% di persone morte vengono cremate e su scala provinciale siamo al 33%. In numeri assoluti su 900 morti all’anno oltre il 450 oggi viene cremato e sono numero in continuo aumento. Di sicuro quando sarà operativo, considerando gli inconsunti, il tempio funzionerà a pieno ritmo”.
L’area individuata per la realizzazione del tempio crematorio ed delimitata a nord con la “barchessa” meridionale di Palazzo alle Albere; ad est con il braccio del porticato di delimitazione del quadrante sud del Cimitero Monumentale; a sud con l’Ossario per i caduti dell’esercito Austro – ungarico e, in secondo piano, con l’edificio per i loculi realizzato alla fine del Novecento; ad ovest l’area è delimitata da una siepe, oltre la quale si trova una via di servizio e la ferrovia del Brennero.
Nell’edificio ci sarà la sala di commiato, la sala dei due forni, due salette per l’attesa dei parenti ad altri locali di servizio. Dal punto di vista architettonico a caratterizzare il tempio saranno due grandi “lame” che hanno la funzione di contenere i camini di espulsione dei fumi che devono avere altezza di 15 metri.
L’unità filtrante assicura che le emissioni di polveri in atmosfera siano compatibili con i parametri normativi in materia di tutela della salute umana ed ambientale. I fumi trattati sono conferiti ad un camino per la corretta espulsione in atmosfera. La velocità d’uscita dei fumi dal camino è tale da garantirne la dispersione seconde le rigide normativi vigenti.

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