Catanzaro: protesta per il ritardo con cui si affronta la decisione di realizzare il crematorio

Veniamo a conoscenza e pubblichiamo il seguente comunicato stampa dell’ex consigliere comunale di Catanzaro Antonio Gigliotti tendente a solecitare l’Amministrazione comunale di Catanzaro nella costruzione di un forno crematorio.

“Leopoldo Ferri,stimato ed apprezzato amministratore comunale,già presidente della circoscrizione della marina di Catanzaro,di recente scomparso,a nome del “comitato pro-cimitero” nel 2010 scriveva alla amministrazione comunale “la comunità di Catanzaro avrebbe voluto e preteso il superamento del vecchio ed obsoleto cimitero napoleonico,non solo per carenza di spazio,ma per ragioni culturali ed igieniche,come richiede il tempo moderno”, ed ancora: “l’avvenire del nuovo cimitero si chiama cremazione”. Nel Nord dell’Europa per quasi tre quarti dei riti funebri,invece della sepoltura viene praticata la cremazione,in Italia appena il 15% e la percentuale è in ascesa. Auspicava tra l’altro la realizzazione di un tempio crematorio e di sale di commiato all’interno delle strutture cimiteriali per consentire la celebrazione di funerali laici. L’amministrazione Olivo ha realizzato il primo lotto della costruzione del forno crematorio (l’immobile-casa). L’opera e’ rimasta incompleta ed era stato programmato il completamento nel piano triennale dei lavori pubblici.

Sono passati ormai più di cinque anni e non si intravede alcuna decisione dell’amministrazione comunale sull’avvio di una attività ormai fondamentale che, al pari delle grandi città, può consentire il reperimento di spazi altrimenti occupati ed un risparmio di risorse economiche per i familiari che decidono la cremazione dei parenti (ora costretti a rivolgersi in altri cimiteri). Già con la precedente amministrazione, con i comuni limitrofi si erano formati dei tavoli di lavoro per la creazione di una “unione dei comuni” per la compartecipazione ai finanziamenti ed alla gestione del forno, con capo bacino il comune di Catanzaro, ma il progetto si interruppe e tutto rimase incompiuto. Peraltro è tutta la situazione cimiteriale a rilevare disinteresse e trascuratezza da parte dell’amministrazione: i campi di inumazione versano in completo abbandono,sono piene di sterpaglie e malcurati. Le sepolture,si nota a vista,non rispettano gli spazi distanziali previsti dalla normativa; i loculi sono fatiscenti,basterebbe una manutenzione ordinaria per recuperare almeno le facciate dei manufatti; non esistono i punti informativi che,soprattutto in questo periodo erano necessari per indirizzare gli emigranti nei posti di sepoltura dei parenti.

Auspico che l’amministrazione comunale si voglia attivare,continuando e completando l’opera di chi l’ha preceduta,per realizzare una ormai imprescindibile opera di civiltà,che cerchi di mettere a posto la nostra città anche in questo particolare ma importantissimo campo”.

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