ll consiglio comunale di Imola ha approvato, nella seduta del 9 dicembre 2009, una delibera che impegna l’amministrazione comunale a realizzare a Imola entro la fine della legislatura, cioè entro il 2013, il forno crematorio. Nel documento, presentato dal consigliere Sinistra Arcobaleno Mauro Barnebè ed emendato dopo le richieste della lista civica Per Imola, si prevede che a gestire il servizio dovrà essere direttamente il Comune o una società a controllo pubblico. Nell’atto approvato è inoltre inserita l’istituzione di un registro comunale con cui i cittadini potranno rendere esplicita la loro scelta tra sepoltura e cremazione.
Nel 2008 i casi di cremazione a Imola sono stati 204, e ciò significa che ogni cinque defunti per uno di essi è stata richiesta e praticata la cremazione. Oggi per il servizio di cremazione occorre spostarsi a Faenza o a Bologna.
Uno dei capitoli più controversi in materia è di certo la dispersione delle ceneri. A Imola esiste un progetto per realizzare, probabilmente nella zona monumentale del cimitero del Piratello, il cosiddetto “Giardino delle rimembranze”, uno spazio di 400 metri quadrati dedicato proprio alla dispersione delle ceneri dei defunti. Uno degli aspetti più contestati in aula durante il dibattito sul servizio crematorio è stato proprio il riferimento che il testo della delibera approvato fa al Giardino. Il Pdl, come ha argomentato il capogruppo Adriano Gini, proprio per questa ragione ha deciso di votare contro.
La mozione (favorevole la maggioranza di centrosinistra e Per Imola, astenuta l’Ucd), include anche la previsione di «opportuni luoghi di sepoltura nel rispetto dei dettati delle diverse religioni, ove richiesto da rappresentanti legittimati delle comunità straniere esistenti nel nostro territorio».