Una questione nevralgica per il futuro

Nel settore funebre italiano il problema della formazione è particolarmente spinoso e difficile per tante ragioni: il tessuto delle imprese è molto, forse troppo frammentato, fare formazione costa tantissimo in termini di tempo e denaro da investire, così molte imprese non possono attingere a quest’opportunità anche se sono state aperte sul territorio nazionale alcune scuole per gli operatori funerari. C’è poi un altro elemento di disturbo da non sottovalutare: in Italia il mondo delle onoranze funebri è maledettamente destrutturato a causa dell’irrisoria facilità con cui, dopo la liberalizzazione delle licenze, è possibile aprire ulteriori agenzie. Tanti pur bravi impresari sono colti da questo dubbio atroce: ‘Se gioco la carta di una seria ed approfondita formazione per i miei dipendenti non corro, poi, il serio rischio che quest’ultimi, una volta appresa l’arte, si stacchino dalla mia azienda, costituiscano una nuova ditta e divengano miei spietati concorrenti proprio in virtù delle conoscenze apprese grazie a me ?? Certo, l?impresario ha poche armi, e, per giunta spuntate, contro il proliferare selvaggio di nuova imprenditorialità funeraria. Egli, comunque, dovrebbe cercare, almeno, di non esser succube di necrofori troppo intraprendenti che magari già pensano di mettersi in proprio. Diventa allora indispensabile per l?imprenditore esercitare sempre, ed in prima persona, la sua leadership aziendale, soprattutto nelle questioni commerciali e nel rapporto con l?utenza. Delegare ai propri collaboratori compiti e funzioni, dopo tutto, non significa certo firmare una cambiale in bianco o mettersi un cappio al collo e consegnarsi alla mercede di qualcuno. L?azione diretta del titolare che coordina con discrezione, sovrintende, consiglia e ripartisce con saggezza i carichi di lavoro dovrebbe diventare il marchio, lo stile dell?impresa. Per uscire davvero da quest?empasse forse ci sarebbe una soluzione: se davvero le onoranze funebri, benché gestite anche dai privati, rappresentano un servizio istituzionale e di generale utilità potrebbero esser le stesse istituzioni a finanziare iniziative serie volte alla crescita professionale e morale dell’intero comparto funebre. Ogni anno ci sono ricchissimi fondi comunitari, stanziati per lo sviluppo in aree deboli dell’Unione Europea, spesi per piani assolutamente velleitari ed inopportuni, soprattutto in tempo di crisi e stagnazione economica. Sarebbe auspicabile, anche per dare impulso ad un’occupazione vera e stabile la creazione di un ufficio, con l’appoggio di psicologi ed esperti di comunicazione, preposto all’istruzione professionale per i lavoratori del post mortem, affinché si riesca a rivalutare il profilo di pubblico servizio necroforato rendendogli finalmente giustizia, dopo decenni di feroce discriminazione. L’idea è così semplice e lineare da riuscire persino banale, chi avrà il coraggio di cogliere la sfida?

Written by:

@ Redazione

9.190 Posts

View All Posts
Follow Me :

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.