Lo strano andamento della mortalità nella seconda ondata di COVID-19


I decessi ufficialmente attribuiti per COVID-19 quest’anno, in Italia, hanno superato oggi le 60.000 unità. Probabilmente dovremo aggiungerne almeno altri 20.000 per considerare che soprattutto nella prima ondata primaverile molti defunti non sono stati classificati “con covid”, sia per la virulenza epidemica, sia perché le morti in RSA furono veramente moltissime.

Questa seconda ondata ha un andamento della mortalità che sembra diverso: la curva di crescita è meno ripida, se confrontata con l’analoga della prima ondata.
Pare però piuttosto persistente e quindi si ritiene che la discesa dal picco sarà più lenta, mentre la vista del dato di questa settimana pare preannunciare il raggiungimento del culmine anche per i decessi la settimana entrante.
Inoltre si registra un andamento della mortalità ufficiale, specie nella parte prossima al culmine della curva, “a dente di sega”, cioè con ampie variazioni giornaliere. E’ vero che potrebbe trattarsi di slittamenti nella trasmissione al livello centrale dei dati registrati in ogni regione, ma appare strano questo andamento di “stop and go”.

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