Il “vademecum” della previdenza funeraria

Un giorno, anche in Italia, si svilupperà un sistema di previdenza funeraria, sulla scorta di un’esperienza maturata da decenni ormai negli altri paesi europei.

Vi proponiamo un modulo, da stampare e conservare, che potrebbe servirvi quale preziosa guida per pianificare, in sede di contrattazione, il servizio esequiale con la vostra clientela.

1. Disponete una lista precisa di persone care, congiunti ed amici che occupano un posto particolare nei vostri affetti.

2. Compilate un elenco analitico di associazioni, circoli o gruppi di volontariato ed assistenza cui siete associati oppure, in ogni caso, avete aderito.

3. Siete stati fondatori o membri autorevoli di queste formazioni sociali, avete riportato diplomi d’onore o certificati di benemerenza? E’ segno di grande eleganza, ricordare durante le esequie gesta ed imprese a sfondo caritativo e sociale dell’estinto.

4. pensate ad una “carta” funeraria dove annotare tutti gli aspetti di un funerali che vi hanno favorevolmente impressionato. Per converso, riflettete su tutti i funerali cui avete partecipato, per individuare pratiche e dettagli che vi hanno negativamente colpito o urtato.

5. Chiedetevi come vorreste davvero personalizzare le vostre esequie, e cosa servirebbe per lasciare ai dolenti un segno indelebile del vostro stile (musica preferita, opere di beneficenza immagini sacre o, comunque, di grande suggestione per arredare la camera ardente, liturgie “speciali” per conferire nuova forza ed emozione all’officio funebre).

6. Domandatevi sempre quale significato spirituale renderà così intensi quei gesti di cui sopra per evitare interpretazioni troppo disinvolte o bizzarre della vostra volontà, quando non potrete più protestare.

7. Specificate sempre il ruolo dei bimbi che parteciperanno al funerale (dispensarli o meno dalla visita alla camera ardente, coinvolgerli nella liturgia funebre o esentarli da tale triste incombenza)
Valutate attentamente tempi e logistica assieme a tutti i particolari come:
a) per quanti giorni la vostra salma dovrà essere esposta per la visita dei dolenti

“b) Preferite che il cofano sia chiuso prima della veglia, oppure sarà meglio lasciarlo senza coperchio durante la permanenza del feretro nella camera ardente?

c) Per il vostro funerale volete una cerimonia religiosa, officiata da un ministro di culto?


d) Dove si reciterà l’officio funebre: direttamente al cimitero, nella chiesa della vostra comunità parrocchiale, presso altri luoghi di preghiera (tempio, sinagoga, moschea) oppure preferite la cappella della casa funeraria?

e) Se, invece, vi orientate, per motivi politico-ideologici, su di un funerale laico, l’orazione funebre si terrà subito presso la tomba, nei locali della casa funeraria oppure presso la sala di un partito, associazione, club…

f) Quale destinazione finale per le vostre spoglie mortali: la fossa, il tumulo oppure l’ara crematoria?

g) Volete che sia dato annuncio della vostra dipartita solo a funerali avvenuti oppure i famigliari potranno diffondere la triste notizia.

8. Nelle vostre volontà indicate esplicitamente le persone che vorreste assumessero un ruolo di rilievo durante la cerimonia ( chi attenderà al servizio d’onore per il rito della “Levata”, terrà l’elogio funebre o celebrerà la funzione?

9. un elenco dettagliato di tutti gli “invitati” di riguardo alla mesta liturgia, anche se è difficile pensare ad un funerale come ad un’occasione mondana le cerimonie esequiali sono pur sempre pratiche e costumi del vivere associato e, per tale ragione, non si sottraggono alle regole ferree del bon ton

10. Se optate per la cremazione non dimenticate di specificare la destinazione ultima delle ceneri, siccome, anche se ancora in modo confuso, la dispersione è stata accolta come lecita nel nostro ordinamento giuridico

11. Se avete scelto di affidare le vostre spoglie alla nuda terra indicate sempre il cimitero a voi più caro per questioni sentimentali o ideologiche, anche se con la carenza di posti salma che affligge i sepolcreti italiani, questo diritto si risolve, quasi sempre, in una preghiera inascoltata

12. Puntualizzate sempre se le ore della veglia debbano esser ristrette ai più vicini famigliari oppure aperte anche ad amici e conoscenti

13. E’anche importante decidere chi potrà avvicinarsi al feretro ancora aperto, per un ultimo saluto vis à vis. E’ abitudine diffusa anche in Italia tutelare la riservatezza del defunto e della famiglia chiudendo la cassa prima che una folla di curiosi entri nella camera ardente e s’abbandoni a gaffes mostruose o commenti inopportuni sull’estetica della salma (è gonfio, la bocca non è chiusa, è già livido ed altre, simili nefandezze sono le osservazioni più stupide che si possano udire ad un funerale)

14. Confidate ad una persona di fiducia, all’impresa funebre o meglio ancora alle vostre volontà testamentarie quale vestito vorreste indossare per il funerale

15. Se vi garba l’idea di finire, almeno per un giorno sul giornale, anche se nella pagina dei necrologi, spiegate bene quale formula dovrà esser adottata nell’avviso mortuario (è mancato all’affetto dei suoi cari/si è addormentato nel Signore/ha chiuso la sua giornata terrena…). Scegliete anche con cura l’immagine sacra, se non siete atei o la vostra fede impedisce l’iconografia), da apporre al manifesto

16. Segnatevi pure tutti i dubbi (anche quelli apparentemente più sciocchi) e le perplessità da sottoporre all’attenzione del direttore della Funeral home, quando v’ incontrerete per sottoscrivere il contratto di previdenza funeraria.

Written by:

Carlo Ballotta

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4 thoughts on “Il “vademecum” della previdenza funeraria

  1. Per trasporti funebri di feretri su lunghe distanze, anche da e per l’estero, conviene valutare soluzioni alternative all’auto funebre, quali l’uso del trasporto aereo o la cremazione preventiva.
    L’impesa funebre (quanto e se seria!) consiglierà la scelta del trasporto economicamente più conveniente.

    I trasporti di cassette contenenti resti mortali o urne cinerarie possono essere effettuate con qualsiasi auto privata, direttamente dai familiari, l’inaricato del trasporto (può esser anche un famigliare o persona fisica delegata dagli aventi titolo) dovrà solo esser titolare dell’autorizzazione, la quale dovrà sempre accompagnare la cassetta ossario o l’urna, quanto titolo di viaggio.

    E’ peraltro possibile rivolgersi alle Regioni o ad altri enti locali per eventuali rimborsi o contributi (sul web dovrebbe esser disponibile un elenco della normativa regionale in tal senso).

    Tutto l’iter autorizzativo di un trasporto funebre internazionale, volto al rilascio delle relative autorizzazioni comporta il versamento di diritti fissi e diritti di segreteria (esempio, anche se non esaustivo: tabella D allegata alla legge 8.6.1962 n. 604) in misura direttamente proporzionale alla complessità del procedimento istruttorio, siccome il perfezionamento, con successivo rilascio del passaporto mortuario, prevede l’iterazione coordinata tra diversi soggetti istituzionali (Autorità Consolare, Comune, ASL….)

    Rispetto al più semplice trasporto nazionale (entro i confini del comune di decesso, ex Artt. 23 e 24 DPR n.285/1990 ed Art. 358 Regio Decreto o da comune a comune, pur sempre all’interno del perimetro nazionale italiano (Artt. 23, 24 DPR 285/1990 ed Art.339 Regio Decreto n. 1265/1934) occorre un’autorizzazione più articolata e complessa ai sensi degli Artt. 27, 28 e 29 DPR 10 settembre 1990 n. 285.

    Il rilascio di ogni singola autorizzazione è, di solito, correlato al versamento di una determinata cifra monetaria (esempio: imposta di bollo ex DPR n.642 del 26-10-1972), fissata da una declaratoria emanata della corrispettiva Autorità; e, tale potere impositivo, almeno ai sensi dell’Art. 23 Cost., è subordinato a riserva di Legge.

    Se il trasporto funebre internazionale che muove dall’Estero verso l’italia, comporta una sosta intermedia “tecnica” in un comune italiano tale da comportare l’uso di particolari attrezzature o il rilascio di documentazione amministrativa queste attività sono soggette a tariffazione, in qualche modo ripristinando alcune norme dell’Art. 19 DPR 285/1990, anche se il comune, per giurisprudenza costante, e, di fatto, dopo 1/1/2002 (art. 35, 12, lett. g) Legge 28/12/2001, n. 448, non può più esercitare il diritto di privativa sui trasporti funebri che si svolgano interessando la sua giurisdizione “geografica”, anche se l’azione di vigilanza (sui trasporti funebri in entrata ed in uscita dal comune stesso), per quanto non di competenza dell’ASL dal punto di vista igienico-sanitario, art. 16, 2 dPR 285/1990 (laddove la normativa regionale non abbia investito di questo compito il solo comune, sollevando, così, l’ASL dall’incarico) deve ottenere idonea copertura finanziaria, anche ai sensi del Decreto Legislativo n. 267/2000.

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