- Funerali.org: l’Alfa e l’Omega
- www.funerali….cosa? Funerali.org!
- Funerali.org…istruzioni per un buon uso!
- funerali.org: identikit del nostro lettore “tipo”
- Funerali.org: un uso responsabile della risorsa
- Funerali.org: raccomandazioni per l’uso
E se Funerali.org diventasse non solo un forum, ma un vero e proprio un punto d’incontro sul web di persone teoricamente e per ragioni di vario titolo interessate al settore del post mortem?
Funerali.org, agli effetti concreti, è già così: nel nostro pubblico tradizionale c’è, infatti, una componente di followers “tecnicamente” affezionati al marchio, mentre non possiamo dimenticare la parte (nettamente predominate) che proviene da ricerche generaliste su motori tipo Google.
Questa fascia è la più difficile da intercettare e soprattutto interpretare, perché evanescente e discontinua, ma costituisce circa l’80% degli accessi al sito.
Sostanzialmente questo segmento della nostra variegata platea non lavora quotidianamente nel settore funerario, anzi proviene da…altri mondi lavorativi.
Diversi i contesti e l’estrazione, dunque; in qualche maniera il nostro lettore medio che genera flusso di clic in entrata, dimostra interesse verso argomenti inerenti alla polizia mortuaria solo perché ha avuto, o dovrà avere entro breve tempo, un’esperienza, specie diretta, nella relazione spesso accidentata e problematica con la c.d. “cattiva” burocrazia funeraria.
È l’ipotesi tutto sommato più plausibile e verosimile.
Lo sforzo si sostanzia allora nella ricerca di un codice linguistico e visivo comprensibile, capace di attagliarsi di volta in volta attorno alle esigenze precise di chi intenda avvalersi del nostro servizio.
A tratti pare che, non più tanto timidamente, il privato cittadino cerchi di orientarsi da solo nei meandri dell’amministrazione dell’oscuro post mortem, bypassando di fatto la sua interfaccia naturale nella relazione con pubblici poteri e gestori dei servizi mortuari, ovvero la stessa impresa funebre.
C’è poi una minoranza professionale, abbastanza compatta però, che accede saltuariamente, ed anzi rivela una certa stanchezza nella ricezione di troppe notizie da leggere.
Ossia: sta bene leggersi l’info generica, il “lancio d’agenzia” ma gli articoli di rilievo, in cui impegnarsi e riflettere paradossalmente allontanano dal sito chi, invece, avrebbe più bisogno di questo servizio, soprattutto in tempi di relativa (IN)stabilità normativa, poiché dopo l’ondata delle leggi regionali di secondo e terzo livello, anche se il quadro sembra solo appena delineatosi, la situazione in realtà è molto più fluida e magmatica del previsto, ben lontana da quel fatidico farsi: “Istituzione” e “Sistema”, o semplicemente solo prassi.
Opinione personalissima e, perciò opinabilissima: la riforma del comparto funebre italiano in senso…”federale” (o per meglio dire in ordine sparso e frammentato) proprio non funziona.
Non ci rivolgiamo, quindi, unicamente al potenziale utente “Impresa funebre”, ma anche agli operatori di polizia mortuaria che sono sempre più compressi sul lavoro e vorrebbero idee semplici e con poco da pensare su come studiare un rimedio ad un problema effettivo. Idem nei crematori, dove spesso si è attratti dalla scorciatoia “quesito al volo”, se gratis… meglio ancora!
La nuova politica editoriale di questo quaderno tecnico-giuridico on line tende dopo gli anni folli della risposta gratuita erga omnes, a disincentivare il ricorso a questa pratica che sarà sempre più residuale, per casi eccezionali e particolarissimi, ma di grande valore didattico, riservati all’insindacabile decisione della casa editrice.
Magari per l’utente occasionale che non possa affrontare il costo di un abbonamento perché non si rapporta tutto l’anno con la polizia mortuaria (e questa scelta sarebbe forzata e diseconomica), perché non fare un pensierino sul potenziamento del servizio di risposta on demand, ma pur sempre a pagamento, da poco implementato, sul pannello “PREMIUM”.
Il know how funerario è un bene prezioso, dopo tutto; dovrebbe avere un prezzo avvertito come giusto compenso a chi per compilare, catalogare e trasmettere tutto questo scibile sul diritto funerario quotidianamente s’impegna per renderlo accessibile agli operatori della polizia mortuaria (uffici, imprese, A.USL, necrofori…).
Ci sono articoli (specie quelli storici) di funerali.org che dominano le pagine di Google, anche tra i quesiti più diffusi in rete sulla materia funeraria il rinvio a funerali.org è di rito, quasi scontato.
La gente comune che si avvicini più per amara necessità e non certo per diletto alla polizia mortuaria quasi di sicuro si imbatte sul blog: una presenza solida e di rilievo, quasi di fatto monopolistica.
Le domande più comuni della gente normale alla fine sono sempre quelle: i conflitti sui sepolcri o le liti sugli atti di disposizione, l’estumulazione con le sue incombenze, le spese funebri e la loro detraibilità…
E c’è già tutto, senza – per assurdo – inventarsi più niente di nuovo…almeno.
In questa prospettiva di far sintesi si colloca la politica dei c.d. Testi Unici.
Ricerca e sviluppo non debbono mai fermarsi, ma ci si scontra prima o poi con il limite della saturazione. Quindi da qua, da questa constatazione discende il bisogno di alcuni pezzi esplicativi su come usare bene lo strumento funerali.org, per crearsi un proprio percorso formativo personalizzato e soprattutto accessibile senza vincoli di tempo.
Si rimarca, con rammarico, come sì ci sia una solida base di lettori fedeli a questa testata, habitué delle rubriche più culte e dotte: è un po’ il nocciolo formatosi attorno a funerali.org (per intenderci quelli che invece di sfogliare i necrologi sulla cronaca locale, durante le ore di ufficio aprono sul proprio browser il quotidiano di informazione funeraria seria e si aggiornano) dei fans più fedeli e sfegatati; gli stessi probabilmente dell’abbonamento al sito o dell’iscrizione ai corsi e seminari…), ma sono pochi.
Se non sono proprio una sparuta minoranza, è una triste constatazione, si tratta di una percentuale bassa, non è dato sapere se sia conveniente lavorare su numeri così piccoli.
Funerali.org piacerà anche alla gente, specie a quella non pagante, ma non sfonda tra i fruitori abituali e potenzialmente paganti. Il limite per adesso insormontabile sembra proprio questo.