Vogliono salvare le lapidi ottocentesche nel cimitero di Crotone

Veniamo a conoscenza e pubblichiamo la seguente nota:

Il Gruppo Archeologico Krotoniate e Italia Nostra, facendo seguito alla lettera aperta indirizzata al Sindaco di Crotone dall’associazione cittadina “Gettini di Vitalba”, esprimono a loro volta il disappunto e la contrarietà per quanto previsto dall’Ordinanza del Sindaco del 20/10/2010.

Che si decida di punto in bianco di eliminare tutte le tombe dei nostri defunti collocate all’interno del vecchio muro di cinta del Cimitero, che datano sin dalle origini del Cimitero stesso e per le quali non è mai esistita alcuna concessione, senza alcun riguardo per le memorie storiche e per quelle familiari, diventa un fatto che ci sorprende negativamente.

Si tratta, come risulta dall’elenco allegato alla suddetta ordinanza, di 644 sepolture avvenute a partire dalla seconda metà dell’’800 e dai primi del ‘900 e, per la maggior parte, nella prima metà del ‘900. Vi sono tra queste tombe quelle pertinenti a ex combattenti e pluridecorati della guerra 1915-18 e della seconda guerra mondiale, nonché a caduti sul lavoro. Tutti meriterebbero un migliore trattamento, anche quelli di cui si è perduto il nome e che sarebbe d’obbligo cercare di rintracciare. Tutto il complesso del vecchio cimitero, comprendente sia le cappelle gentilizie, dotate di pregio artistico, sia le tombe comuni, alcune (o molte) delle quali conservano delle lapidi anch’esse di pregio insieme agli arredi che le compongono, riveste interesse storico datando a dopo l’Unità d’Italia, della quale quest’anno si celebra il 150° anniversario in tutte le realtà nazionali e locali.

Mentre in altre realtà locali si ricercano a tale scopo momenti di identità nazionale, qui a Crotone questi momenti identitari vengono cancellati. La stessa cosa avviene per le strade e le piazze cittadine dove i nomi che richiamano momenti della nostra storia risorgimentale e unitaria vengono cancellati e sostituiti con nomi di personalità recenti che potrebbero trovare posto nella parte nuova della città, dove al contrario si è fatto abuso di nomi esotici. L’ipotesi contraria alla cancellazione sarebbe quindi di riconoscere il cimitero vecchio come Cimitero Monumentale, restaurando al suo interno, anche a carico degli eredi, le cappelle e le tombe e valorizzando tutto il complesso con i suoi viali e vialetti delimitati dai cipressi, che versano anch’essi in cattive condizioni, rendendo il tutto fruibile anche con fioriere e piante ornamentali. Inoltre, il vecchio muro di cinta, che pare si vorrebbe demolire, riveste anch’esso interesse architettonico e storico, al contrario di un eventuale nuovo mura di cinta più alto e magari, come si usa a Crotone, rivestito di marmi e travertino.

Facciamo pertanto appello alle autorità locali perché recedano dagli intenti distruttivi e contemporaneamente ci rivolgiamo a tutta la cittadinanza perché faccia sentire la sua voce su una questione che la vede coinvolta e toccata nelle vicende familiari di ciascuno.

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