Viterbo: amministrano male e sono condannati a pagare, dal sindaco in giù

Sedici tra amministratori e dirigenti del comune di Viterbo sono stati condannati dalla Corte dei Conti a risarcire oltre 3 milioni di euro, in relazione al crack del Cev, la municipalizzata incaricata della gestione dal verde pubblico, l’illuminazione, i servizi cimiteriali e la nettezza urbana. Il sostituto procuratore generale Marco Smiroldo aveva chiesto un importo molto piu’ elevato: 7 milioni e 300mila euro. Tra i condannati anche l’ex sindaco Giancarlo Gabbianelli che, secondo i giudici, deve risarcire 270mila euro. Oltre a Gabbianelli sono stati condannati tutti i membri della sua giunta: Antonio Fracassini e Mauro Rotelli (210mila euro), Giovanni Arena, Maurizio Tofani, Francesco Moltoni e Marco Maria Bracaglia (190mila euro). ”L’azione gestionale dell’amministrazione, in persona sia di chi rivestiva funzioni deliberanti che strettamente amministrative – dice la sentenza – è stata caratterizzata non solo da una consapevole violazione di norme di legge, ma da disordine programmatico, arbitrarieta’ decisionale, sovrapposizioni ed elusioni di funzioni amministrative, disordine contabile, carenza documentale, ma soprattutto da una visione privatistica nell’utilizzazione delle risorse pubbliche…”.

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