Dodici milioni di casi attesi e la probabilità di 12.000 decessi. Secondo i dati previsionali degli esperti potrebbe essere questo l’impatto della nuova influenza in Italia: ma si tratta di stime e tutto dipenderà dalla maggiore o minore aggressività del virus A/H1N1. Lo scenario più terribile e che si potrebbe verificare se il virus diventasse più letale e simile a quello dell’epidemia di Spagnola nel 1918, con la probabilità in questo caso di arrivare a 23 milioni di contagi e circa 92.000 morti, è invece secondo gli specialisti “altamente improbabile”. A Praga, in un incontro sul tema della nuova influenza, gli esperti hanno fatto il punto sulle stime disponibili ad oggi circa l’impatto che la pandemia potrebbe avere e sulle misure messe in campo per contrastarla, assicurando che i medici di famiglia sono pronti in vista della campagna vaccinale che verrà a breve avviata. Le stime sui possibili contagi e decessi, naturalmente, suscitano impressione, ma il presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) Claudio Cricelli ed il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco tengono a precisare che il messaggio che va dato alla popolazione non è assolutamente di tipo allarmistico poiché l’epidemia di influenza A attesa è “di moderata gravità” ed i casi gravi, come anche stimato dal ministero del Welfare, saranno in numero comunque limitato. Dunque, è il messaggio ai cittadini, ‘niente panico o isterismi’, mentre è fondamentale adottare anche corretti stili di vita – a partire ad esempio da una corretta alimentazione e dallo stop al fumo di sigaretta – per rafforzare le difese immunitarie e diminuire così il rischio di contagio.
– FORSE 12.000 MORTI MA PER ORA ANDAMENTO PANDEMIA MODERATO: A seconda dell’aggressività del virus si potrebbero verificare 12 mln di casi attesi di nuova influenza, ha detto Pregliasco, con l’ipotesi di 12.000 morti. Ma al momento l’andamento dell’epidemia è di “moderata gravità”, ha precisato Cricelli, e dunque “non c’é particolare preoccupazione”. Infatti, ha affermato, “ci attendiamo un’epidemia di influenza A di moderata gravità e con un numero di casi gravi limitato”. Anche per Giovanni Rezza dell’Istituto superiore di sanità, il dato sulle eventuali morti rappresenta comunque una “sovrastima”.
I medici hanno elaborato tre scenari: il più ottimista prevede 12,6 milioni di casi, con una mortalità dello 0,4% pari a 48.000 decessi. Un quadro intermedio prevede 18 milioni di malati, quello peggiore 23 milioni, con 92.000 decessi. Tuttavia il tasso di mortalità potrebbe essere anche minore, pari al 0,2%: in questo caso, le vittime andrebbero dalle 24.000 alle 46.000, sempre comprendendo sia l’influenza stagionale che quella A.
Rese note anche le stime del tasso di ospedalizzazione atteso per la pandemia e calcolato sulla base dei dati disponibili relativi alle precedenti epidemie influenzali: dai 6 ai 23 anni si stimano 6,3 ricoveri su 10 mila contagi; nella fascia 2-4 anni la stima è di 1,5 su 10 mila; da 5 a 17 anni è dello 0,5; da 18 a 49 anni dello 0,4; da 50 a 64 anni è dello 0,9 e sopra i 65 anni è del 4,5. Si prevede dunque un grosso impatto soprattutto per la rete degli ospedali pediatrici.
– MEDICI FAMIGLIA PRONTI, DECALOGO PER ORGANIZZARE STUDI: “Poiché si tratta della prima pandemia degli ultimi 30 anni – ha affermato Cricelli – abbiamo messo a punto processi e soluzioni da diffondere tra medici e cittadini per affrontarla. Va detto – ha aggiunto – che i medici sono perfettamente in grado di curare e prevenire anche questa influenza A, che è comunque una normale influenza”. Negli studi quindi tutto è pronto per avviare la campagna vaccinale tra i cittadini ed un decalogo ad hoc è stato messo a punto dalla Simg anche con misure e consigli per la riorganizzazione degli studi medici e la raccomandazione di incentivare la consultazione telefonica durante la massima diffusione dell’epidemia. Un decalogo è anche destinato ai pazienti, ai quali la prima misura indicata é quella di rimanere a casa per limitare il contagio. Più in generale, ha ricordato Cricelli, “varie aziende, dalle banche ai supermercati, stanno anche prevedendo dei propri piani pandemici per distribuire ai dipendenti antivirali come forma di profilassi preventiva”.
– DIETA AIUTA, CONTRO CONTAGIO MANGIARE MENO E STOP SIGARETTE: Il messaggio che gli esperti lanciano alla popolazione è anche quello di adottare un sano stile di vita per aumentare le difese immunitarie dell’organismo e prevenire così il rischio di contagio dai virus influenzali, incluso il virus A/H1N1. Il primo consiglio è quello di mangiare meno (riducendo le porzioni del 30%) e meglio, seguendo la dieta Mediterranea e aiutandosi anche con integratori alimentari di origine naturale (come quelli a base di resveratrolo, minerali e vitamine) per rafforzare l’organismo. Altro consiglio: non fumare. Le sigarette infatti, avvertono gli esperti, aumentano il rischio di contrarre i virus influenzali del 15%.