Un impianto di cremazione a Viareggio, la riduzione del tempo relativo alle concessioni delle sepolture e la possibilità di prevedere una zona dedicata alla tumulazione degli animali di affezione.
Sono queste le principali novità del nuovo piano di regolamentazione delle politiche cimiteriali, che verrà portato all’approvazione del Consiglio comunale di Viareggio.
«Una revisione divenuta necessaria – spiega l’assessore Alessandro Pesci – per adeguare la vecchia normativa alle esigenze della popolazione e per risolvere le problematiche che nel corso degli anni si sono evidenziate».
Con la delibera di Consiglio, verrà dato mandato ad Asp, in raccordo con i competenti uffici comunali, di elaborare una proposta di adeguamento del Regolamento di Polizia Mortuaria che disciplini anche la realizzazione dell’impianto di cremazione che sarà il primo in tutta la provincia di Lucca.
«L’impianto – spiega Pesci – è previsto in quella zona del cimitero comunale di Torre del Lago oggetto di ampliamento che di fatto è sotto utilizzata. Non implicherà alcuna nuova costruzione né un aumento dei volumi, ma solo un adeguamento dei locali. La creazione di un impianto di cremazione – puntualizza – consentirebbe di dare risposta alle richieste di cremazione dei cittadini residenti e della Versilia, con riduzione dei tempi di attesa e dei costi a carico dei familiari».
L’assessore Pesci garantisce che l’impianto dovrà essere dotato delle migliori soluzioni tecnologiche e il progetto dovrà tenere conto del minimo impatto ambientale. «Avvieremo un percorso partecipativo con i cittadini di Torre del Lago – conclude Pesci – con il pieno coinvolgimento della comunità locale e delle realtà associative, oltre che un doveroso confronto con gli altri comuni della Versilia, al fine di non sovrapporre in altri territori iniziative simili».
Ma subito si è levato un coro di no, in cui spicca quello dei M5S locali:
“La nostra città – scrivono – è già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale. Non si tratta certo di una presa di posizione ideologica contro la cremazione, che è una scelta personale e come tale va rispettata, ma la città è già satura di opere fortemente inquinanti come l’autostrada A11, le aree di rifiuti inerti, gli impianti di telefonia (con le antenne pronte a raddoppiare in mancanza della realizzazione del relativo piano rimasto ancora lettera morta nonostante le pressioni dei cittadini), le tubazioni dell’acquedotto in eternit che ammorbano la nostra acqua, così come le coperture e i tetti di cui Viareggio è piena; se poi ci mettiamo il mancato funzionamento delle centraline per il monitoraggio delle polveri sottili che ci vedono spettatori inconsapevoli dell’avvelenamento della nostra aria, i fitofarmaci che hanno appestato i nostri terreni, il depuratore che fa acqua da tutte le parti: ecco che si capisce in questo scenario catastrofico per la nostra salute, i rischi a cui siamo già fortemente soggetti e di cui il record dei malati di tumore all’interno del nostro territorio è soltanto la cartina di tornasole”.
I Cinque Stelle dicono no al forno crematorio, nonostante in questi giorni dalla Versilia per la cremazione stanno andando fino ad Acqui Terme, perchè a Livorno non c’è disponibilità, con costi suppletivi per chi sceglie di cremare un prorio caro estinto.
E si capisce anche quanto poco sia stato fatto finora, anche dall’amministrazione attuale, per proteggere la salute dei cittadini e contribuire al miglioramento dell’ambiente e della qualità della vita (ora anche con quest’ultima trovata). Quello che dovrebbe fare un sindaco, tra l’altro massima autorità sanitaria, che invece non si confronta neppure con i suoi cittadini su temi così tanto importanti e di impatto. Ma tant’è la democrazia offuscata di questa Amministrazione: in tour promozionale nella frazione, questi giorni, il primo cittadino si è ben guardato da rivelare il bel progetto pensato per Torre del Lago, caduto dal cielo come un pacco della Befana con l’effetto di un siluro, sulle ali del solito comunicato stampa.
Trattando per l’ennesima volta i cittadini come sudditi in barba a quel dialogo e confronto tanto poco conosciuto a Capannori ma così tanto sventolato qua da noi in campagna elettorale. Lo stesso atteggiamento mostrato in conferenza dei capigruppo dove si parla di generiche politiche cimiteriali, da votare in consiglio comunale, come sempre senza avere a corredo adeguata documentazione per potersi esprimere con cognizione, apprendendo poi subito dopo dai media del piccolo dettaglio.
Non vogliamo realizzare un forno crematorio nelle vicinanze del centro abitato, dietro al cimitero comunale, distante un centinaio di metri dalle prime case, da asili, scuole, e campi coltivati. E’ difficile ignorare quanto possa incidere un impianto di questo genere sul territorio; analisi compiute su siti simili hanno infatti dimostrato importanti emissioni di sostanze inquinanti. Ci sono città come Arezzo e Pistoia dove i forni crematori sono già stati chiusi più volte per la grande quantità di diossine emesse. In Germania dove le norme cimiteriali sono molto più restrittive, a parte soglie di livelli di emissione più basse, si prevedono zone di rispetto che vanno dai 2,5 ai 5 chilometri.
Ci chiediamo quali studi sono stati fatti sulle ricadute ambientali, che dobbiamo immaginare estese per un periodo di almeno 30 anni, e che quindi rischiano di essere piuttosto pesanti. Non dimentichiamoci che normative spesso confuse o assenti, a livello italiano ed europeo, creano poi non pochi problemi nel controllo dei privati che gestiscono impianti di questo tipo (e anche qui c’è già da stare in campana parlando di appetitosi affari per personaggi a cui stiamo affidando praticamente le chiavi della città). Una decisione di questo tipo avrebbe richiesto un attento approfondimento di tutte le problematiche collegate e un aperto confronto con i cittadini della frazione di Torre del Lago che per il momento stanno ricevendo da questa amministrazione più azioni di affossamento che occasioni di valorizzazione.
Detto questo il Movimento 5 Stelle non è come vogliono far intendere i suoi detrattori buono solo a protestare. Preso dunque atto che di per sé la cremazione è un processo altamente “energivoro” e quindi costoso in termini di consumi energetici e di produzione di sostanze inquinanti, la soluzione potrebbe essere la proposta di alternative alla cremazione, metodi ecologici che consentono un risparmio per le amministrazioni, senza bisogno di investire in forni crematori nocivi e costosissimi, salvaguardando la salute pubblica.
Una delle opzioni potrebbe essere la cremazione a freddo, tecnica tra l’altro già usata nel nord Europa. Una procedura a basso impatto ambientale, che si avvale della tecnica del congelamento criogenico effettuato con azoto liquido permettendo la separazione dei metalli inquinanti dalla polvere secca ottenuta. Una proposta che porrebbe la città di Viareggio e Torre del Lago all’avanguardia sul tema della cremazione. Anche a livello nazionale il Movimento 5 Stelle sta lavorando a una proposta di legge per recepire le direttive europee che vanno proprio in direzione opposta, per il superamento del metodo dell’incenerimento…Dunque a Viareggio si cambia… andando avanti o tornando indietro?”.