Nemmeno a Natale c’è pace in Veneto!
E’ polemica sul via libera all’emendamento approvato dal consiglio regionale del Veneto che obbliga le Ulss a informare le famiglie sulla possibilità di procedere alla tumulazione o cremazione dei feti abortiti, attualmente prevista solo dalle 28 settimane di gestazione in su, o dalle 20 in caso di richiesta dei genitori, mentre d’ora in poi sarà garantita a tutti, anche sotto questa soglia.
Il provvedimento, proposto da Forza Italia e votato con il sostegno dei dem, oltre che dalla Lega e dai consiglieri della Lista Zaia, prevede che nel caso in cui i genitori non fossero interessati sarà l’azienda sanitaria a farsene carico.
Contrari alla sepoltura per tutti i feti è la Cgil nazionale e quella veneta che considerano “grave, oltre che sbagliata” la procedura “di inumazione, tumulazione o cremazione, in una specifica area cimiteriale dedicata, anche per i ‘prodotti abortivi o del concepimento'” inferiori alle 28 settimane, a prescindere dalla volontà delle donne che hanno scelto o subito un’interruzione di gravidanza.