In Germania un canale televisivo per approfondire le questioni connesse con la morte

Per tutta la vita ci si chiede come sara’ la morte, come e quando verra’.

Per tutta la vita, ognuno di noi, pensa a quel momento fatidico e l’unica consolazione che si ha e’ che essa e’ un destino comune ad ogni essere umano. Per tutta la vita si ha paura della morte.

Per rispondere a queste e altre domande sul famigerato ‘trapasso’ a Berlino, in Germania, nasce una televisione dedicata al lutto, alla morte. Parlarne per cercare di averne meno terrore.

I conduttori delle trasmissioni saranno scelti tenendo conto del target di ascoltatori, cioe’ gli anziani.

Non è uno scherzo di cattivo gusto, la Tv della associazione federale delle pompe funebri tedesche (Bdb) dovrebbe cominciare a trasmettere i suoi programmi entro la fine del 2007, via satellite o internet in cooperazione con l’emittente EosTv. Il progetto di palinsesto rivolto soprattutto ad un pubblico molto anziano, prevede documentari naturalistici sulle bellezze dei cimiteri in Germania e nel resto del mondo, servizi di attualità e reportage sui modi in cui le culture del mondo affrontano il lutto, i diversi tipi di funerali e così via. Per il finanziamento, oltre alla pubblicità che sarà scelta sotto il controllo di un comitato etico (forme di sepoltura in terra, in acqua o nello spazio, ma anche i diamanti con le ceneri del caro estinto) gli organizzatori hanno anche immaginato di offrire necrologi in video.

“La televisione in questo caso diventa una specie di libro delle condoglianze al passo coi tempi, e tiene conto del progressivo aumento del ruolo delle generazioni più anziane” ha spiegato la segretaria generale dell’ Associazione per la tutela dei riti funerari tedeschi Srl, Kerstin Gernig, che è tra le promotrici della nuova tv. “Il tema della morte nel contesto dello sviluppo demografico può essere utilizzato anche per fini propri delle economie di mercato – afferma Gernig – e oltretutto il settore delle pompe funebri già oggi offre diversi servizi e si fa carico sempre più spesso di importanti compiti sociali, come l’assistenza psicologica per i sopravvissuti”.

L’associazione dei proprietari di agenzie di pompe funebri con questa iniziativa ritiene di poter fornire informazioni in forma anonima alle persone che non hanno ancora avuto il coraggio di entrare in uno dei suoi istituti. Non manca neanche un po’ di pubblicità in proprio: il “canale del lutto” oltre ad un elenco aggiornato degli istituti a cui rivolgersi presenterà anche il marchio di qualità ‘Bestatter – Vom Handwerk geprueft” (traducibile come Becchino – attività artigianale certificata) rilasciato dall’associazione nazionale degli istituti di pompe funebri agli imprenditori del settore che possiedono le qualità personali, materiali e aziendali per garantire una sepoltura secondo le regole dell’arte. La morte in televisione, secondo gli ideatori del canale del lutto, permetterà anche di rimuovere alcuni tabù che accompagnano la fine della vita. La tristezza – se si pensa al successo di ‘Six Feet Under’, serial tv Usa centrato su una famiglia americana radicata nel ramo delle pompe funebri – non dovrebbe essere troppa.

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