Un project financing in Lazio che fa infuriare i cittadini interessati

Veniamo a conoscenza e riportiamo per i lettori interessati di un manifesto di contrarietà alla realizzazione di un rilevante cimitero consortile in località Gallicano, nel Lazio. Sulla questione è stato indetto un consiglio comunale che si è svolto lo scorso sabato 23 novembre 2013 a Gallicano. Il Comitato per Gallicano, rappresentato in Comune da 2 consiglieri di minoranza, è uscito dall’ultimo confronto elettorale come secondo partito del paese. Il Comitato, che rappresenta una associazione di cittadini apartitica, in collaborazione con altri Comitati di difesa del territorio che puntano, con le loro attività, ad una riqualificazione dell’area dei Castelli Romani e dei Monti Prenestini dice no alla realizzazione di questa opera.

L’area prevista per la costruzione di questo mega-cimitero risulta essere quella dellaTenuta Agricola di Passerano, che confina tra Corcolle, l’autostrada A1 e la Via Prenestina. Quasi 100 ettari di territorio Romano in gestione alla Società SAUIE, eproprietà della Regione Campania, soggetta in questo periodo a diversi attacchi che ne comprometterebbero la natura agricola e storico culturale Nella stessa area è infatti prevista anche la nascita di una centrale per la produzione di energia elettrica da Biogas. Stiamo informando la popolazione dei paesi interessati, allo scopo di preservare un territorio così importante dell’Agro Romano. Il nostro Comitato si oppone duramente ad una nuova cementificazione di questo polmone verde a due passi dalla capitale, un area ad indirizzo agricolo, paesaggistico e di interesse archeologico e storico culturale elevatissimo. Un ulteriore scempio a danno del patrimonio dei Castelli Romani e dei Monti Prenestini

I cittadini sensibili al problema sono molti ed infatti il Comitato ha anche organizzato una raccolta delle firme di chi si oppone alla realizzazione di questa opera che degraderebbe il territorio. A tale scopo sono stati organizzati Gazebo informativi per la raccolta di firme e per spiegare ai cittadini i particolari di questo appalto.

Siamo contrari alla costruzione del Mega-cimitero

perché andrebbe a contribuire alla devastazione di un polmone verde importante per l’equilibrio dell’ecosistema della zona e al degrado dell’Area Prenestina e della periferia Romana

perché sorgerebbe in un area di altissimo livello archeologico culturale. Il territorio è infatti confinante con quello al costituendo parco archeologico della Antica Gabii, una città di epoca pre-romana, sito definito dalla soprintendenza archeologica del Lazio come “…uno dei più significativi ed importanti siti archeologici del territorio del Comune di Roma…”. Per le sue caratteristiche rappresenta oggi un contesto di ricerca straordinario. Dagli scavi svolti in passato è possibile rilevare come, al di sotto del terreno di campagna, siano ancora in gran parte conservate le principali strutture e gli edifici della antica città. Tra l’altro l’area individuata è la naturale prosecuzione dell’Antica Gabii con la città di Prenestae (attuale Palestrina) e il sito Archeologico di Villa Adriana. Realizzare un opera del genere interromperebbe la continuità di fruizione del costituendo parco archeologico, tagliando fuori il comune di Gallicano dalle opportunità offerte da una trasformazione turistica di questa parte di territorio.

Perché un cimitero di questa grandezza, molto superiore alle necessità dei paesi che coinvolge, causerebbe un aumento vertiginoso del traffico nell’area che in alcuni giorni porterebbe al collasso il già fragile sistema viario.

Perché l’aumento del traffico stradale sarebbe un ulteriore motivo di inquinamento

Perché Vogliamo che gli investimenti vertano verso uno sviluppo turistico del nostro territorio che possa generare occupazione e crescita dell’indotto economico oltre che crescita culturale. Il più grande patrimonio di queste zone sono il valore storico, paesaggistico ed eno-gastronomico e non volgiamo che sia depauperato per l’interesse di pochi.

Tra l’altro trasformare quest’area in cimitero vuol dire negarne l’uso civico riconosciuto con sentenza. Il che vuol dire espropriarlo all’intera comunità dei cittadini per consegnarlo ad un gruppo di società che se ne avvantaggerà, senza che la comunità abbia un risarcimento concreto ne della parte di territorio verde sottratto, ne, del suo reale valore

Perché la relazione geologica allegata al progetto risulta incompleta nella parte dei rilievi effettuati, essendo il territorio di Gallicano soggetto a molte eccezioni si manifesta l’urgenza di avere una verifica effettiva delle caratteristiche geologiche, consapevoli che la presenza di discontinuità e fratture del sottosuolo, potrebbero produrre inquinamenti derivati dalla decomposizione sulle acque superficiali e profonde, con gravi conseguenze per tutto il territorio e per la sua economia.

Perché Il bando di gara pubblicato da Comune prevede che l’opera si realizzata in regime di Project financing ovvero i capitali sono privati e non del Comune, pertanto, per almeno 30 anni, date previste nel bando, il cimitero in questione sarà a tutti gli effetti un cimitero privato.

Perché la società che si è proposta per la sua realizzazione in realtà è una associazione di imprese. Due delle tre aziende che formano questa associazione temporanea di imprese, nel Luglio 2011 si videro consegnare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura di Caltagirone, nelle persone del Procuratore Francesco Paolo Giordano e dal sostituto Procuratore Agata Vinciguerra per gravi irregolarità nella concessione dell’appalto. Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza vertevano a fare luce sulla realizzazione di un opera molto simile, un cimitero comprensoriale nel Comune di Caltagirone.

Perché l’assegnazione dell’appalto è divisa in tre lotti. Il primo, quello a cui la società che si aggiudica la gara avrebbe accesso, prevede la sola realizzazione della rete viaria per accedere al sito, per lo scasso dell’area e consecutivo movimento terra. la mancanza di un piano finanziario e programmatico che dimostra la fattibilità dell’intero processo rischia di dare avvio ad un’opera dai tempi inimmaginabili e mette il comune ed i cittadini a rischio di avere un’area confinata in un cantiere perenne e l’esperienza italiana ci ha insegnato che sulle opere mal gestite si possono innescare interessi d’uso del territorio pericolosi: per la sicurezza ambientale, e sociale. Questo significa che se il mega-cimitero non venisse portato a termine, ci troveremmo a due passi da casa un grande scasso nel terreno facilmente accessibile, in Regione Campania.

Perché la zona di Passerano è soggetta a vincoli paesaggistici dettati dalla Regione Lazio attraverso il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) che tutela le parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni nelle quali la tutela e valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili come indicato nell’art. 131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio DLgv. 42/2004.

Perché il valore degli immobili situati in tutto il territorio interessato e nei paesi limitrofi subirebbe un crollo

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