Tumulo pluriposto: è possibile lo spacchettamento dei singoli loculi?

Sul web si trova di tutto ed il suo contrario, ma constatiamo anche come spesso vi sia la ricerca non tanto di “una” soluzione ragionevole quando di quella, legittima o meno poco importa, che maggiormente aggrada.

Fervono, infatti, sulla rete prese di posizione in tema di gestioni cimiteriali più aggressive sul recupero del patrimonio cimiteriale edilizio, volte a permettere un maggior riciclo delle sepolture, con un ri-uso responsabile del bene cimitero.

La circolazione, seppur controllata, dei titoli di sepoltura, senza dubbio alcuno aumenterebbe la capacità ricettiva del cimitero, senza mai dimenticare tuttavia la sua natura prettamente vincolata, non ad esigenze di puro mercato, ma al soddisfacimento di interessi immateriali e spirituali, come il dare e ricever sepoltura, diritto/dovere insito nei precordi di ogni civiltà.
In buona sostanza. si discetta ancora sul possibile frazionamento del diritto di sepolcro.

E la partenza è la richiesta da parte di privati cittadini se, attraverso parziali rinunce, si possano “scorporare” da un unico tumulo pluriposto, alcuni loculi, da ri-concedere poi anche a soggetti terzi rispetto all’originaria e sola famiglia del concessionario. Il ramo famigliare, dunque, non si è estinto.
E la risposta, ad avviso di chi scrive, è negativa perché sono vietati sui sepolcri tutti gli atti negoziali inter vivos.
Dalla concessione intestata a più titolari scaturisce una comunione forzosa, solidale ed indivisibile (è la Cassazione a dirlo).
Chi rinuncia, per sè ed i suoi aventi causa, quando retrocede la propria quota di jus sepulchri, rinuncia solo alla sua frazione, provocando negli altri cointestatari della concessione un accrescimento civilistico nel loro futuro e potenziale esercizio del diritto di sepolcro.
Se avanza spazio, insomma, saranno – a scalare – altre persone portatrici dello jus sepulchri a godere di quest’ultimo, per il periodo successivo alla loro morte.
Non può, pertanto, sussistere uno spacchettamento dei singoli loculi di cui consti un tumulo pluriposto imponendo loro, per di più, una durata sfasata dispetto all’originaria concessione.
Questo “condominio” diverrebbe ingestibile.
E poi pensandoci bene una donazione, laddove legittima, non coinvolgerebbe il diritto personalissimo della sepoltura, ma solo la nuda proprietà di una frazione – per di più – di cappella privata e gentilizia.
Lo jus sepulchri si trasmette solo jure sanguinis o jure coniugii, con prevalenza di quest’ultimo, quando presente il coniuge superstite.
STOP!

Written by:

Carlo Ballotta

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