Tumula un feretro e nel mentre risponde al telefonino

Riportiamo una denuncia tratta dal web:

“Se il mio papà potesse farsi sentire dal loculo che abita in quell’orrendo cimitero di Gela di contrada Farello, di cose poco gentili ne direbbe. Ricordo ancora quella mattina d’estate del 2007 quando affranto di dolore guardavo la bara di mio padre entrare spinta velocemente in quel buco. É così viva nella mia mente l’immagine di un uomo su una scala che con una mano cementava l’ingresso del loculo e con l’altra parlava al telefono. Avrei voluto scaraventarlo giù ma, mi limitai a dirgli: le sembra il caso? Era la prima volta (fortunatamente) che visitavo quel posto e fui ancora più affranto rendendomi conto di non essere riuscito a dare al mio papà una dimora più dignitosa. Mi avviavo verso l’uscita e alla mia grande tristezza si aggiungeva un tremendo senso di colpa: lo stavo lasciando in un posto senza decoro, fatiscente, sporco, inquietante, senza pace”

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