Truffa sulle cremazioni e resti mortali smembrati

Dall’edizione on line de “Il Messaggero”, in data 27 aprile 2020 riportiamo integralmente la seguente notizia:

“Cadaveri non scheletrizzati fatti a pezzi a Prima Porta, invece di venire cremati. Sembra la trama di un film horror, invece è una nuova inchiesta della procura di Roma: sarebbe successo in almeno sei occasioni al cimitero Flaminio, fino a un paio di mesi fa. E si tratterebbe del più macabro dei raggiri, che oggi costa ad alcuni dipendenti dell’Ama che lavorano nel camposanto e agli addetti di un’agenzia di pompe funebri l’accusa di vilipendio di cadavere. Sono stati indagati dal pm Pietro Pollidori. Il motivo di un’usanza così tetra? Arrotondare lo stipendio, facendosi pagare privatamente dalle famiglie dei defunti che, a distanza di anni dalla tumulazione, non possono permettersi di sostenere le spese per la cremazione dei resti da spostare nell’ossario comune. Ma come funziona il business parallelo? La legge prevede che a distanza di 20 o 30 anni dalla tumulazione avvenga l’estumulazione della bara e, se il cadavere è mineralizzato, si procede alla raccolta delle ossa da spostare quasi sempre nell’ossario comune, liberando quindi il loculo. Capita, però, che in molte aree del cimitero il corpo si conservi in buono stato. Quindi i parenti del defunto sono costretti a pagare per rinnovare la concessione, o per effettuare la cremazione del caro.

IL BUSINESS CRIMINOSO
È a questo punto che entrano in scena alcuni dipendenti delle agenzie di pompe funebri. Propongono di occuparsi personalmente della questione, facendo spendere ai clienti un prezzo più basso, con un conto da saldare in contanti. Il denaro viene poi diviso con i complici che vestono la divisa dell’Ama, che si occupano di smembrare quello che resta dei corpi. I parenti, il più delle volte convinti di avere scelto una via legale, non sanno quello che succede: non immaginano che ciò che rimane del loro caro verrà tagliato in mille pezzi e poi collocato nell’ossario. A indagare sono i carabinieri del nucleo Radiomobile che per il momento hanno scoperto alcuni casi. Anche se il pm Pollidori sospetta che il business sia più ampio. Non è la prima macabra inchiesta sul cimitero di Prima Porta. Il pm Francesco Marinaro indaga, invece, parallelamente sulla truffa delle cremazioni: vasi di terra consegnati ai parenti del del cuius, al posto delle normali ceneri”, a causa – evidentemente – di una vera cremazione mai eseguita.”

Riceviamo inoltre e pubblichiamo il seguente comunicato stampa di Ama Spa in riferimento alle notizie stampa sopra riportate.
Ama e’ stata fin da subito parte attiva nell’inchiesta avviata dalla Procura di Roma su ipotesi di condotte illecite nell’espletamento di alcune operazioni cimiteriali all’interno del Cimitero di Prima Porta.
L’azienda, infatti, ha prodotto diverse denunce e da tempo fornisce collaborazione continua e concreta agli organi inquirenti, mettendo a loro totale disposizione le strutture aziendali e qualsiasi informazione in suo possesso utile alle indagini in corso.
Qualora taluni illeciti dovessero essere accertati, Ama sarebbe parte lesa. Se dovesse emergere una qualche responsabilita’ anche da parte di singoli addetti dipendenti dell’azienda, poi, Ama non esiterebbe a prendere i dovuti provvedimenti agendo in ogni modo e in ogni sede, al fianco dei cittadini, per tutelare l’onorabilita’ dell’azienda e dei tanti lavoratori che quotidianamente svolgono il proprio compito con correttezza, onesta’ e diligenza
”.

Written by:

Carlo Ballotta

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