E’ raro che si segnalino soluzioni commerciali, su questo sito, ma questa volta non ci possiamo esimere, per la bellezza formale e l’idea, di segnalare l’opera di Andrea Vecera, una tomba la cui forma richiama il calice dell’ultima cena o un altare sacerdotale. La tomba, ma è meglio chiamarla l’opera d’arte, è denominata November Rain. E’ dotata di un sistema di recupero dell’acqua che, generando elettricità, alimenta un LED. La tomba, firmata Vecera, unisce la ricchezza dell’acqua alla sacralità della morte grazie a una vasca di raccolta, l’impluvium, che anticamente convogliava l’acqua piovana delle abitazioni greche, etrusche e romane. Il legame tra vita e aldilà, così, si rinsalda con un sistema auto-generante che permette al defunto di aiutare l’ambiente anche post mortem.
Base e impluvium sono create mediante un processo tecnologico definito stampaggio rotazionale. Attraverso questa tecnica è possibile dare forma a dei corpi cavi da un unico pezzo senza ricorrere a saldature e, quindi, risparmiare materiali riducendo gli sprechi. Allo stampaggio si aggiunge la termoformatura in Cristalplant©, una tecnica di stampaggio a caldo su un materiale inerte e quindi non tossico. E degno delle migliori tradizioni marmoree, il basamento arriva direttamente da Carrara.
Il LED, alimentato a basso voltaggio, è collegato a un sistema meccanico che sfrutta l’acqua per generare elettricità. Il serbatoio è studiato in modo da evitare l’evaporazione della stessa e la proliferazione di insetti poco graditi, primi fra tutti le zanzare. Altra particolarità di questo altare, che si alimenta con l’acqua, è proprio la forma del LED, una goccia, a simboleggiare la forza vitale generata da una semplice particella di acqua.
Unico problema: non è particolarmente adatta ai climi italiani, a meno che gli sconvolgimenti climatici non rendano possibile la venuta di grandi … piovaloni! Per maggiori informazioni e fotografie basta cliccare qui
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