Questo re’portage e’ il logico pendant che i lettori di www.funerali.org hanno potuto consultare in questi giorni dal titolo: ‘Loculi areati a Trieste Abbiamo avuto l’occasione di una proficua chiacchierata con il dirigente dei servizi cimiteriali del comune di Trieste Dr. Alberto Mian. Eccovene una sintesi.
Le batterie di loculi areati sono sotterranee (camere ipogee) oppure sorgono al di sopra del piano di campagna?
‘No, esse sorgono in ambiente sotterraneo’.
I loculi sono monoposto, oppure possono ospitare due o piu’ feretri?
‘No, essi sono rigorosamente monoposto e rispettano il dettato dell’Art. 76 comma 1 DPR 285/90’.
All’atto dell’estumulazione avete sempre rinvenuto solo ossa o anche cadaveri inconsunti (magari per effetto di mummificazione o adipocera?
‘Escuderei la corificazione poiche’ essa e’ un fenomeno postmortale tipico della tumulazione in loculo stagno con cassa lignea e metallica. Inconsunti per effetto di adipocera, durante le esulazioni ordinarie sono stati rinvenuti solo nei campi interressati da forte umidita’ poca ventilazione a causa anche della presenza di percorsi d’acqua sotterranei’.
Come sono costruiti i loculi? (con mattoni, in cemento armato, pietra naturale…)?
‘I vani sono realizzati in cemento armato’.
I liquami cadaverici sono convogliati direttamente nella rete fognaria o in un pozzetto di stoccaggio? Non c’e’ pericolo d’inquinamento?
‘ Il percolato cadaverico scolava direttamente in fognatura, ricordo che tale impianto di sepoltura risale al dopoguerra, costruito su progetto inglese; mi occupo solo dal 2000 di servizi funerari e non ho rilevato problemi di polluzione ambientale, nemmeno come ricordo storico’.
In tanti anni non avete mai notato infiltrazioni o ancor peggio, di percolazioni, all’esterno, di liquidi cadaverici come succede, ad esempio, nello scoppio del feretro tumulato in loculo stagno?
‘ Abbiamo notato durante le periodiche ispezioni infiltrazioni d’acqua di falda; i loculi sono sotterranei per cui tutto e’ contenuto in una zona non visibile dove, per gravita’ l’acqua tende ad insinuarsi, scoppi del feretro non sono mai verificati perche’ le casse non erano stagne, nelle bare, negli ultimi anni, un po’in analogia con il paragrafo 16 della Circolare Ministeriale 24 giugno 1993 n. 4, (anche se tale norma si riferisce a tumulazioni in deroga si’, ma con duplice cassa lignea e metallica) sono stati collocati delle vaschette di contenimento che evitano la fuori uscita dei liquidi, essi ristagnano per breve tempo, senza disperdersi in rigagnoli, poi si asciugano naturalmente’.
Se almeno la tamponatura del loculo (con malta cementizia e mattoni o con lastra di cemento armato) non e’ a tenuta stagna non c’e’ il rischio del diffondersi nel cimitero di odori poco gradevoli con conseguente emergenza igienico-sanitaria?. Si avverte l’olezzo nauseabondo dei cadaveri oppure il naturale ricircolo dell’aria evacua i miasmi, rendendoli inodore? (nelle altre esperienze di loculi areati, segnatamente in Spagna e Francia, almeno l’imbocco del loculo e’ sigillato cosi’ da esser ermetico a liquidi e gas)?
‘ No, non ci sono odori; non c’e’ un vero proprio camino, ma solo un’intercapedine di fondo che non ha sbocco in superficie per cui eventuali odori non fuoriescono, soprattutto perche’ i miasmi sono costituiti da composti chimici di peso superiore al quello delle molecole dell’aria e quindi vanno verso il basso; la decomposizione aerobica avviene in modo molto lento in questo sistema e quindi i liquami che fuoriescono non sono di quantita’ apprezzabile, quelli che raggiungono la fognatura assieme ai liquidi sono convogliati in una vasca di decantazione (diluiti spesso dalle acque piovane) che poi e’ collegata all’impianto di depurazione; questo condotto fognario per trascinamento convoglia anche i miasmi nel sottosuolo, provocandone la dispersione. A garanzia dell’efficienza della sepoltura areata negli anni passati e’ stato eseguito anche un esperimento con i corpi di tre porcellini, che si sono consumati in 2 anni grazie ai processi ossidativi, molto piu’ rapidi di quelli putrefattivi; ecco perche’ la questione dei miasmi maleodoranti puo’ essere facilmente tenuta sotto controllo, senza il bisogno di particolari filtri o valvole depuratrici. Dal dopo guerra in poi a Trieste il loculo areato e’ stato la normalita’ e non ha dato nessun inconveniente’.
E’ prevista, all’atto dell’estumulazione, una procedura per sanificare il loculo, disinfettandolo e pulendolo da eventuali incrostazioni di liquame cadaverico?
‘All’interno della cassa di solo legno c’e’ un contenitore di materiale biodegradabile che contiene i liquidi ed evita la loro dispersione, soprattutto durante la fase colliquativa, quando elevata e’ la loro produzione. Dopo l’estumulazione si effettua una bonifica con prodotti batterico-enzimatici’.
Davvero in oltre 40 anni di polizia mortuaria sul territorio del comune di Trieste nessuno (ASL in primis) aveva segnalato e sanzionato l’uso di loculi difformi dal dettato dell’Art. 76 DPR 285/90? E’difficile pensare che nessuno tra le autorita’ preposte al controllo sui servizi cimiteriali, se ne sia accorto?
‘ Le competenti autorita’ erano perfettamente informate. Abbiamo seppellito con cassa di zinco in ossequio all’Art. 77 DPR 285/90 fino dal 2001. Proprio per questa rigidita’ normativa dell’Art. 77comma 1 DPR 285/90 abbiamo ora il cimitero quasi saturo,……era stata chiesta una deroga ministeriale sulla quale il Ministero della Sanita’ non aveva epresso parere definitivo; nel contempo lo Stato attivava la devoluzione di competenza in materia di servizi funerari alla Regione FVG, conclusasi a fine 2005; spetta ora allla Regione legiferare in materia; vista la lacuna normativa il Comune di Trieste solo con le ordinanze sindacali, ‘tutto alla luce del sole’ e con il parere igienico-sanitario favorevole della locale ASl., si e’ tumulato nuovamente in loculo aerato per scongiurare la saturazione del cimitero, inoltre sono stati predisposti dei progetti di rinnovo e ampliamento cimiiteriale per euro 30 milioni, la cui realizzazione e prevista in lotti e sara’ avviata a partire dal 2007′.
L’autore rivolge un particolare ringraziamento al Dott. Buzzai ed al Dott. Bussani, entrambi del Comune di Trieste per la gentile collaborazione.