Sui cani al cimitero

Veniamo a conoscenza della seguente lettera inviata dal Presidente del Consiglio comunale di Tradate (Varese) al Sindaco della stessa città e di seguito la riportiamo integralmente

“Ill.mo Signor Sindaco, Laura Cavalotti, conoscendo al sua sensibilità e la sua competenza giuridica, le chiedo cortesemente di intervenire per correggere atti emanati negli anni scorsi con divieti che non hanno alcuna ratio, se non rappresentare soltanto una vessazione assurda nei confronti dei cittadini e delle loro libertà individuali, che possono essere limitate soltanto attraverso la potestà statale, fonte primaria di diritto, e non invece da atti, ordinanze, regolamenti comunali, privi di fondamento giuridico, con divieti e sanzioni che purtroppo sussistono in troppe, frammentate e confuse norme comunali attualmente in vigore. In seguito alla morte di mia madre, avvenuta l’otto di gennaio, ogni settimana mi reco al cimitero a far visita alla sua tomba, insieme alla sua cagnolina, nonostante un divieto assurdo che posto all’ingresso del cimitero limita l’ingresso ai cani dei ciechi, dimenticando però che l’accompagnamento del cane non ha solo valore materiale e fisico ma anche di relazione affettiva. Infatti all’ingresso del cimitero (viale Rimembranze) un piccolo cartello, con alcune norme di comportamento, richiama un’ordinanza del luglio 2009, scaduta in quanto le ordinanze sono urgenti e contingibili, oltre che dal contenuto (divieti) espressi in modo confuso, incomprensibile, assurdo ed illegittimo. Ho assistito a proteste, soprattutto di persone anziane, che si recano in cimitero conducendo la biciletta a mano (è vietato l’ingresso alle bicilette) in quanto hanno il cestello che contiene i fiori per i vasi posti sulla tomba, ma anche perchè non ci sono portabiciclette all’esterno del cimitero, con l’alto rischio di furti. Oppure anziani, una mia zia ne è esempio, che portano sempre con loro il cellulare, non certo per fare telefonate di piacere in cimitero, ma per essere informati in caso di urgenza a causa dell’ammalato che hanno in casa (l’uso del cellulare in cimitero è vietato). Chiedo pertanto di far ritirare il cartello con l’elenco di divieti e sostituirlo con un cartello che semplicemente invita a mantenere un comportamento consono al luogo visitato. Credo infatti che l’educazione civica si realizza con insegnamenti, consigli ed inviti prima che con una miriade di divieti e sanzioni, ritenendo il valore dell’educazione prioritario e prevalente rispetto all’azione repressiva, spesso banale, stupida e controproducente. Le propongo un esempio di positiva comunicazione da affiggere all’eterno dei cimiteri: “Comune di Tradate – Si invitano i visitatori del cimitero a mantenere un comportamento di rispetto del luogo della rimembranza, limitando l’uso del cellulare nei casi di necessità; conducendo le biciclette a mano; garantendo in caso di visita accompagnati da animali domestici, il loro controllo e custodia. Qualora il visitatore sia detentore del permesso “H” rilasciato dalla Pubblica Amministrazione, oppure abbia una permanente o temporanea difficoltà di deambulazione, certificata dal medico di famiglia, che non gli consenta di camminare a lungo ed in autonomia, è consentito l’ingresso con auto privata esclusivamente sul viale indicato da appositi cartelli” 15/06/2012 Carlo Uslenghi

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