Il dettaglio di un piccolo portamonete, le ali di un angelo oppure l’intreccio di una gomena risplendono bianchissimi dopo i recenti restauri che hanno interessato una quindicina di opere del Cimitero monumentale di Staglieno, tra cui “L’Angelo nocchiero” che tanto piacque all’imperatrice Sissi, sulla tomba Carpaneto di Giovanni Scanzi, che ammirò durante la sua visita a Genova nel 1893.
Negli ultimi anni sono state riportate al candore del marmo una cinquantina di tombe, grazie anche alla collaborazione di mecenati privati.
I lavori sono stati presentati nell’ambito della Settimana dei cimiteri storici. La storica dell’arte della Sovrintendenza, Caterina Olcese, ha detto che “i restauri hanno avuto un notevole incremento grazie all’impegno dell’American Friends of Italian Monuments Sculpture” e ha rimarcato l’importanza delle visite guidate i cui fondi vengono utilizzati per i restauri. L’impegno economico non è irrilevante: in media i restauri costano 20 mila euro per le sculture più grandi.
Oggi è stato scoperto il cippo restaurato di David Chiossone fondatore dell’Istituto per ciechi nel boschetto romantico dei Mille. Nel porticato di ponente sono tornate agli antichi splendori le tombe dello scultore Domenico Carli come il ritratto verista della scultura maschile sulla tomba Maino e l’allegoria più classicheggiante della Beneficienza nella Tomba Marchese.
Poi ci sono i busti a monte come quelli delle tombe Chiossone e Giacometti oppure opere Liberty come la tomba Falcone nella parte in basso.
La dirigente dei cimiteri del Comune di Genova Cinzia Vigneri ha concluso che dopo aver terminato il restauro del porticato di ponente, entro l’anno partiranno i lavori del porticato di levante e poi ci si concentrerà sul restauro delle sculture monumentali di quell’area.