A Zibildo San Giacomo, un Comune di poco più di 6000 abitanti a Sud di Milano, un disservizio cimiteriale ha scatenato l’ira dell apopolazione e degli amministratori comunali.
Qualche giorno fa nel cimitero della frazione Badile, dove la società incaricata della gestione del cimitero non aveva provveduto a preparare lo scavo per la sepoltura di un bambino, nato prematuramente a sei mesi di gravidanza e deceduto, dopo il rito funebre i parenti e familiari sono andati al cimitero della frazione di Zibido per la sepoltura, ma non hanno trovato gli operatori cimiteriali e tantomeno lo scavo pronto. Dopo un primo momento di sconcerto il parroco ha parlato con un assessore presente e ha chiesto spiegazioni in Comune.
Dopo circa un’ora di telefonate per rintracciare qualcuno che venisse a preparare la tomba, quando ormai il parroco stava per rinviare la sepoltura al giorno successivo, è arrivato un agente della polizia locale che ha preparato la buca e ha poi inumato la piccola bara, risolvendo così il problema. Ma subito è partita la caccia alla responsabilità. Appena appresa la notizia, il sindaco Piero Garbelli ha convocato una riunione urgente con il segretario generale e i funzionari comunali per accertarsi che fosse stato fatto tutto quanto previsto dalle procedure. Nello stesso tempo però annuncia che “verranno avviate le procedure di revoca del contratto con una richiesta dei danni alla ditta che ha ammesso la sua completa responsabilità sull’accaduto”. “Il segretario generale — prosegue Garbelli — predisporrà un ordine di servizio affinché l’ufficio stato civile, dopo aver inviato la comunicazione via fax alla ditta incaricata della sepoltura, si accerti dell’avvenuta ricezione con una telefonata. Inoltre gli agenti della polizia locale dovranno fare un sopralluogo al cimitero, almeno due ore e mezza prima della tumulazione, per assicurarsi che tutto sia a posto”.