A Roma sono ormai duemila le bare collocate nei depositi in attesa di essere cremate o sepolte. La popolazione interessata è esasperata e di questo se ne fanno carico gli imprenditori funebri di Roma.
“La prossima volta portiamo i feretri in Campidoglio”, dice provocatoriamente un titolare di agenzia funebre. Nella mattinata di oggi, venerdì 16 aprile 2021, la protesta è arrivata in piazza Bocca della verità con una carro funebre e le corone di fiori, con su scritto: “Scusateci ma non ci consentono di seppellire i vostri cari”.
Forti le critiche ad AMA Roma, che gestisce i servizi cimiteriali capitolini, ma anche alla Giunta della Capitale d’Italia, che all’aumentare del numero dei defunti per Covid non sono stati in grado di dare risposte adeguate.
Le proteste vanno dai sindacati dei lavoratori della stessa azienda fino alle Federazioni di imprese funebri (Feniof, Federcofit). Lamentano che il servizio cimiteriale e di cremazione ha delle falle considerevoli, tanto da sembrare inadeguato alle necessità.
Ormai vi sono ritardi di oltre un mese per poter cremare un defunto e le file coi i carri funebri per consegnare i feretri in depositi cimiteriali sono sempre più lunghe.
“La situazione è ormai intollerabile – dice il segretario nazionale di Federcofit -. E’ evidente che c’è un rimpallo di responsabilità tra Campidoglio ed Ama, ma se ci vogliono quattro addetti per fare in modo che il sistema funzioni, li mettessero immediatamente”.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.