Seppellire a Napoli

Al cimitero non c’è posto per seppellire una salma e così, a Napoli, i familiari esasperati, per protesta, prendono la bara e la portano nell’aula consiliare della Municipalità di San Giovanni.
Hanno denunciato l’episodio i consiglieri comunali Andrea Santoro ed Emilio Valentino, che dichiarano: “Siamo ormai in piena emergenza defunti e la cosa grave è che lo stiamo denunciando a gran voce da sei mesi. L’episodio di San Giovanni è un ulteriore campanello d’allarme, che segue il ritrovamento di undici cadaveri lasciati a deposito in una sala mortuaria improvvisata e sequestrata dai carabinieri”.
”Sono indignata per queste forme di protesta che speculano anche sui defunti. Mi pare incredibile che esistano ancora delle forme che definirei feticiste nel rapporto con i propri defunti; sarebbe bastato accettare, come del resto prevede in questi casi il regolamento comunale, di seppellire il defunto nel cimitero di Poggioreale, o addirittura nel vicinissimo cimitero di Ponticelli, che ricade nella stessa Municipalita’, per trovare la disponibilita’ necessaria”. Cosi’ l’assessore di Napoli ai Cimiteri, Dolores Madaro, commenta la singolare protesta attuata stamane dai familiari di un defunto che non avendo trovato posto nel vicino cimitero hanno portato per protesta la bara nei locali della VI municipalita’. ”Per un malinteso senso di territorialita’ – si legge nella nota dell’assessore – persiste tra i cittadini la pretesa della sepoltura nei cimiteri cosiddetti periferici. Questi sono cimiteri creati e progettati sulla base delle esigenze di quei piccoli comuni che esistevano intorno a Napoli e nel 1936 vennero accorpati alla citta’. Cimiteri, quindi, che non possono soddisfare la richiesta che pone una metropoli come Napoli e che ha, nel cimitero centrale di Poggioreale, lo strumento idoneo ad assicurare questo tipo di risposta”

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4 thoughts on “Seppellire a Napoli

  1. Comunicato stampa del PDCI di Napoli

    “La mancanza di spazi, per l’inumazione dei defunti è una questione che investe tutte le 19 strutture cimiteriali cittadine. Malgrado l’approvazione del piano regolatore cimiteriale nel 2005 che annunciava l’ampliamento di tutte le strutture cimiteriali,riteniamo che tale accorgimento non risolverà definitivamente la problematica. I cimiteri sono completamente circondati dalle case e l’abusivismo incontrollato ha edificato in aree di pertinenza cimiteriale (nessun controllo è stato fatto dalle amministrazioni che si sono succedute nel corso di questi ultimi decenni) ora gli spazi disponibili per gli ampliamenti si sono completamente ridotti. Gli ampliamenti previsti, richiedono finanziamenti in bilancio che noi non rileviamo (eccetto che per alcuni), c’è un’assenza di finanziamenti forse voluta, quantunque la questione ampliamento è fortemente sentita dalla cittadinanza. E’ opportuno ricercare le forme per attirare investimenti che riuscirebbero a risolvere in minima parte l’ereditaria mancanza di fosse. La sola gestione comunale non è sufficiente e adeguata. E’ pensabile al coinvolgimento di soggetti privati, un’azienda atipica non fondamentalmente comunale, ma più flessibile per creare nuovi loculi nei cimiteri periferici e sveltire i tempi. Il problema è fare in modo che i defunti possono essere collocati più vicino possibile al loro luogo di residenza. C’è bisogno di accelerare la costruzione dell’impianto di cremazione(atteso da troppo tempo) l’unico procedimento che potrà in modo definitivo risolvere l’assenza di spazi per l’inumazione,ma occorre programmare apposite campagne informative per sensibilizzare l’opinione pubblica. Inoltre occorre organizzare un nuovo codice di regolamentazione tra Comune e arciconfraternite che tende a conferire al Comune diritto di utilizzo degli spazi non utilizzati all’interno delle congreghe in caso di necessità.E’ una questione che poniamo all’attenzione del Sindaco,proprio per risolvere resistenze da parte delle congreghe che dettano legge e speculano all’interno dei cimiteri
    Sono dettagli su cui è opportuno intervenire, la questione cimiteri è una problematica molto sentita dai napoletani è un’amministrazione attenta non può tralasciarla ai margini della sua azione amministrativa. “

  2. Su youtube circola un video micidiale consiglaibile solo a chi abbia fegato, uno stomaco a tenuta stagna ed una certa predisposizione per l’horror.
    Di sicuro non si tratta di un montaggio, perchè le riprese sono assolutamente “live”.

    Due necrosfori in maniche di camicia, afferrano un resto mortale (o meglio un cadavere) proveniente da esumazione straordinaria ed ancora perfettamente conservato, lo cospargono di calce (anche se sembra piuttosto asciutto e non si evidenziano percolazioni) e avvoltolo in un lenzuolo lo depogono in un loculo senza tamponatura, munito della sola lapide.

    E’la nuova frontiera della polizia mortuaria: la tumulazione senza cassa. Alla faccia del rifascio ex Circ.Min. 31 luglio 1998 n. 10.

    Certo, lo zinco se non ci sono parti molli è superfluo, ma almeno un contenitore (anche quello di cui alla la risoluzione p.n. DGPREV-IV/6885/P/I.4.c.d.3 del 23/3/2004) non necessariamente con le caratteristiche di cui agli Artt. 30 o 75 del DPR 285/1990 sarebbe quanto mai opportuno, almeno per occultare la spoglia e facilitarne la traslazione, anche perchè il loculo non è per nulla stagno e possono presentarsi infiltrazioni.

    Purtroppo su Youtube non si avvertivano i certo “gradevolissimi” odori che promanavano dalla carcassa durante l’operazione.

    Con questa tecnica un po’ “garibaldina” nello stesso loculo può avere sepoltura una pluralità di defunti. L’ultima sequenza è da oscar, con un baldo necroforo che estrae da un fagotto dell’ossame (altro che la cassetta di zinco di cui all’Art. 36 DPR 285/1990), lo spolpa delicatamente e poi lo ripone nella cella muraria da cui era stato estratto. Mah….E poi la chiamavano polizia mortuaria…..

  3. In occasione del dibattito in Consiglio comunale di Napoli sul tema dei cimiteri cittadini, l´assessore Dolores Madaro ha informato il Consiglio della ripresa dei lavori per l´ampliamento del cimitero di Secondigliano.
    Data la particolare complessita´ degli interventi da eseguire e l´attesa per la conclusione degli stessi l´esecuzione sara´ tenuta sotto costante monitoraggio in collaborazione con la VII Municipalita´.
    ´´Lo sforzo fatto dall´Amministrazione va nella giusta direzione per risolvere i problemi di questa citta´ – ha osservato Madaro – marca inoltre la differenza rispetto a chi non si vergogna di speculare anche sui defunti con manifestazioni eclatanti e che non servono se non a creare confusione. Sono particolarmente lieta per la sintonia che c´e´ con la Municipalita´, con la quale, anche in momenti di tensione, si e´ potuto lavorare per dare in breve tempo la risposta attesa dai cittadini´´.
    Il presidente della VII Municipalita´, Giuseppe Esposito, nel definire importantissimo l´obiettivo raggiunto ha sottolineato che ´´rimane alto, di concerto con l´assessore Madaro, il livello di attenzione sull´intera questione, a conferma della volonta´ dell´Amministrazione di dare la giusta risposta ad una problematica di rilevanza cittadina´´.

  4. Otto carri funebri con altrettante bare sfilano a piazza Municipio a Napoli e bloccano il traffico per qualche tempo.
    E’ la protesta di Alleanza Nazionale contro il recente scandalo dei cimiteri a Napoli.
    Gli esponenti locali accusano il Comune di non aver mai attuato un piano regolatore cimiteriale, di lasciare i camposanti in uno stato di degrado e di non contrastare l’economia irregolare che prolifera dopo una dipartita.
    “Tra poco si avrà anche nei cimiteri un’emergenza – dice il consigliere comunale Andrea Santoro -, non ci sarà più posto per interrare le salme”.
    Santoro, insieme con il consigliere regionale Pietro Diodato, lo scorso settembre aveva effettuato una serie di sopralluoghi nei cimiteri di Chiaiano, Soccavo, Poggioreale e San Giovanni a Teduccio, verificandone le pessime condizioni igienico-sanitarie e di manutenzione. Secondo An l’intero sistema cimiteriale napoletano starebbe per collassare. Se per i rifiuti manca infatti un termovalorizzatore, nei cimiteri non c’è un crematorio che possa liberare i loculi già saturi.
    Speculazioni e contrasti tra congreghe e Comune stanno portando a una paralisi delle esumazioni e dell’interro giornaliero. Tutto ciò sta provocando il deposito delle salme in luoghi non idonei con la violazione delle normative vigenti.
    La convocazione di un consiglio comunale per discutere sul problema è stata alla base della protesta odierna.
    I carri funebri, delle più antiche imprese della città, si sono fermati sotto palazzo san Giacomo dopo essere partiti da piazza Trieste e Trento.
    Tratto da un articolo di Rosa Anna Buonomo – Marco Perillo, pubblicato su Inchiostronline del 29/2/2008

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