Si terrà il 25 ottobre alle ore 15, nella Sala Rosa di Palazzo Comunale di Arezzo, la riunione del secondo gruppo di lavoro, creato nell’ambito della commissione consiliare Scuola e Politiche Sociali e coordinato dal consigliere comunale Luigi Triggiano, che dovrà redigere uno studio per valutare la previsione decennale di fabbisogno di sepolture della comunità islamica aretina.
Inoltre sarà realizzato un sondaggio fra gli islamici stessi per comprendere la loro preferenza fra l’essere sepolti in un cimitero comune con i cattolici o in un cimitero acattolico.
Dichiarazione di Roberto Barone (Pd) consigliere comunale e membro della Commissione Scuola e Politiche Sociali del Comune di Arezzo:
Con la relazione conclusiva del 1° gruppo di lavoro di cui sono stato coordinatore è terminato il compito, assunto nell’ambito della Commissione Scuola e Politiche Sociali, dell’individuazione di aree da destinare alle sepolture di persone di religione islamica.
Ritengo che il lavoro, durato alcuni mesi e che ha richiesto riunioni, approfondimenti documentali e vari sopralluoghi, sia stato svolto con la massima obiettività e trasparenza, con la partecipazione aperta a chiunque.
Sono particolarmente soddisfatto del risultato raggiunto. L’approccio e il metodo seguiti, diversi rispetto a quelli adottati nell’aprile dell’anno scorso, hanno condotto a una proposta di soluzione che ritengo equilibrata e soddisfacente, rispettosa delle condizioni di uguaglianza e delle sensibilità religiose e sociali delle comunità locali interessate, che non dovrebbe più dar adito alle incomprensioni e alle reazioni che invece si verificarono in quella occasione.
La soluzione proposta infatti consentirà di poter disporre di un numero di posti tomba interrati maggiormente distribuiti nell’ambito del sistema cimiteriale esistente, di entità limitata e quindi poco rilevante per ognuno dei sette cimiteri individuati: Patrignone, Molin Nuovo, Policiano, Rigutino, San Leo, Pomaio e Calbi.
Auspico pertanto che nel prosieguo dell’iter politico-amministrativo la soluzione proposta non venga stravolta e che anzi venga accolta in toto, rispettando in tal modo tutti i principi sulla cui base è stata individuata.
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2008 09:14 – Comune di Arezzo Servizio Comunicazione
Presso la sala parrocchiale di Rigutino, si è svolta la seconda assemblea del comitato promotore per la revoca della Delibera Consiliare del 13 aprile scorso, afferente la costruzione di cimiteri islamici all’interno dei cimiteri tradizionali.
La seconda assemblea, dal titolo “ Si è aperto il Dialogo?” è stata organizzata per spiegare il percorso svolto in questi mesi dall’Amministrazione Comunale e dal Comitato di Rigutino. Del resto proprio dall’Amministrazione Comunale era stata comunicata, attraverso i media, la volontà di consultare i cittadini di ogni circoscrizione e di aprire il dialogo.
Il Comitato è sorto per due motivi: l’inaccettabile metodo impositivo della amministrazione comunale, che su un tema così delicato come le sepolture, ha deliberato senza consultare i propri cittadini, e perché ritiene che le separazioni (soprattutto per i defunti) tra la comunità islamica e tutte le altre – italiana e non – rappresenti, al contrario, un reale ostacolo all’integrazione.
Nell’occasione il comitato aveva in programma la consegna delle firme dei cittadini aretini raccolte per la richiesta di revoca della delibera, al Sindaco o a qualsiasi suo rappresentante.
Purtroppo il Sindaco non si è presentato, come del resto nessuno della Giunta, e benché fosse stato invitato anche il consiglio comunale al completo si sono presentati solo alcuni consiglieri di minoranza . A rappresentare la “maggioranza che amministra” , era presente il giovane e neo Presidente di Circoscrizione Matteo Dottorini, il quale, nonostante fosse solo, si è mostrato disponibile, quanto meno all’ascolto ed al confronto con i propri cittadini.
Le persone, particolarmente quelle che avevano creduto nella “ democrazia partecipativa” , nei “ percorsi partecipativi” e nel “dialogo con i cittadini” fatti propri dai rappresentanti dell’attuale giunta di fronte all’elettorato, vedono confermato ancora una volta il tradimento delle loro aspettative.
Così il Sindaco e la Giunta hanno temporaneamente evitato l’imbarazzo di vedersi consegnare le firme raccolte e di dover affrontare le argomentazioni serie, puntuali ed articolate che avrebbero potuto esporre i cittadini presenti di tutte le circoscrizioni del Comune di Arezzo.
Comprendiamo che il metodo sia eletto a sistema: si ritiene che, diluendolo nel tempo. un problema si possa risolvere da solo. Per stanchezza. Evidentemente si conta sul fatto che il Comitato ed i suoi sostenitori si stanchino di parlare tra loro e disertino le assemblee.
Secondo la nostra opinione può invece complicarsi!!
Conoscendo i nostri concittadini e le opinioni di molti tra coloro che ci appoggiano, siamo fiduciosi in un aumento della loro partecipazione nel tempo. La popolazione ci segue con maturità perché consapevole che il comitato porta avanti l’impegno di rappresentarla e di confermarne la presenza e il sostegno.
Vogliamo una seria e vera politica di integrazione nella nostra città.
Se una risposta al titolo “Si è aperto il dialogo?” deve esser data questa è sicuramente un NO netto e deciso, provocato dalla presunzione del potere e dall’arroganza delle sue “assenze”.
Non vi è dubbio, il comitato persevererà.
IL COMITATO PROMOTORE
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2007 18:34 – Il comitato