Con lo stipendio di 1.000 euro al mese non ce la faceva (vive solo) a pagare l’affitto e le bollette varie. Non gli restavano i soldi per mangiare e così ha deciso di utilizzare la cappella funeraria di una sconosciuta come ricovero notturno. La cosa è andata avanti per un mese nel cimitero di Mellaredo di Pianiga (Venezia). L’edicola funeraria era stata organizzandola come una camera da letto: comodino, candele per illuminare la cripta e un libro per conciliare il sonno. Ora l’uomo, F.I., di 46 anni, senza fissa dimora, operaio in una ditta della zona e originario di Padova, dovrà rispondere al giudice dell’accusa di invasione di terreno e proprietà private. F.I., celibe, ha spiegato alle forze dell’ordine che ha agito in questo modo a causa della difficile situazione economica in cui si trova. Per questo, ha raccontato a chi l’ha denunciato, «ho deciso di risparmiare l’affitto. Ho pensato che certo ai morti non davo sicuramente fastidio, volevo solo dormire». L’uomo per l’igiene personale ogni giorno si serviva dei bagni del cimitero, e ripartiva per il lavoro prima dell’apertura del camposanto, sperando di non essere scoperto da nessuno.