Un ddl "anche questo ascrivibili alle riforme strutturali", che può contare "sulla garanzia di un sostegno da parte del Governo e che ci auguriamo possa portare a breve a un confronto in commissione e quindi in Aula".
E’ quanto spiega, in una conferenza stampa a Palazzo Madama, il senatore Pd Stefano Vaccari presentando un disegno di legge che aggiorna e modifica la disciplina sulle attività funerarie "cercando di mettere un punto su una legislazione antiquata e frammentata", per molti versi risalente a un decreto del 1934.
Il ddl, è la premessa di Vaccari tiene conto di un settore non estraneo al cambiamento dei costumi – "le cremazioni, nel 2014, viaggiano sul 19% sulla base di un tasso di mortalità che in Italia è del 10% – e che oggi include oltre "6mila imprese con un fatturato potenziale di circa 3 miliardi l’anno".
Tre – sottolinea Vaccari in una conferenza congiunta con il presidente del Comitato Tecnico per i Cimiteri della Federazione europea servizi funerari, Daniele Fogli, sono le priorità del disegno.
Innanzitutto operare per "un cambio del sistema fiscale cimiteriale estendendo i beni e servizi detraibili per le famiglie", rimarca il senatore Dem individuando nel "ripristino di una gestione unitaria nazionale della normativa d’accesso alla cremazione" e il passaggio dagli attuali "60 forni crematori a 150 nei prossimi anni" un secondo punto chiave della proposta.
La lotta all’evasione fiscale e alle pratiche concorrenziali scorrette sia nei confronti delle imprese sane che dei famigliari in lutto, a cominciare dal business del ‘caro estinto’ rappresenta la terza priorità del ddl, attraverso il quale si prevedono "dei requisiti minimi perché le imprese possano qualificarsi, istituendo un sistema di controllo e sanzioni per chi non rispetta le regole in un settore dove il lavoro nero è diffuso", spiega Vaccari assicurando che con il ddl si vuole "favorire l’impresa sana e le uniformità delle regole in tutti i Comuni". .