Senato approva ddl di modifica del DPR 285/90 sul trattamento di spoglie mortali di vittime di omicidio

L’Assemblea del Senato, l’11 marzo 2025, ha approvato all’unanimità il ddl n. 1261 recante modifiche al codice penale e al regolamento di polizia mortuaria, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990, n. 285, in materia di disposizione delle spoglie mortali delle vittime di omicidio. Il testo passa all’altro ramo del Parlamento.

Il relatore, sen. Rastrelli (FdI), ha evidenziato che il provvedimento mira a colmare una lacuna normativa impedendo all’autore di un omicidio (in particolare nei casi di femminicidio o reati intra-familiari) di avere potere sulle spoglie mortali della vittima, evitando così il rischio di alterazione delle prove. Il testo si compone di tre articoli. L’articolo 1 introduce la pena accessoria della decadenza dai diritti sulla gestione della salma per coniuge, convivente o parente prossimo condannato; prevede la preclusione assoluta all’esercizio di tali diritti già durante il processo e vieta la cremazione fino a sentenza definitiva. L’articolo 2 dispone modifiche al regolamento di polizia mortuaria mentre l’articolo 3 reca la clausola di invarianza finanziaria.

Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i sen. Dafne Musolino (IV), Guidi (Cd’I), Ilaria Cucchi (Misto-AVS), Daniela Ternullo (FI-BP), Erika Stefani (LSP), Bazoli (PD) e Donatella Campione (FdI). Tutti gli oratori hanno riconosciuto l’importanza di colmare una lacuna normativa, riflettendo con amarezza sull’aumento della violenza che ha reso indispensabile la legge, e hanno apprezzato il lavoro svolto in Commissione, che ha migliorato il testo iniziale.

Lascia un commento

Quando inserisci un quesito specifica sempre la REGIONE interessata, essendo diversa la normativa che si applica.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.