A causa dell’acutizzarsi dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus, si aggravano conseguentemente le condizioni di criticità cimiteriali in diversi Comuni italiani, affrontate – nei casi più sotto illustrati – con l’adozione di misure contingenti e transitorie, volte a migliorare la gestione operativa di un comparto, che sta vivendo una situazione di grande sofferenza.
Ad Alessandria, dal 25 novembre 2020 e fino al 3 dicembre è stata prevista la chiusura del cimitero monumentale, dal lunedì al venerdì, con accessi ai visitatori consentiti solo il sabato e domenica. Autorizzati unicamente gli operatori delle agenzie funebri, i marmisti e l’utenza ristretta legata ai funerali.
La disposizione è stata decisa dalla Municipalità, con apposita ordinanza, a causa dell’emergenza Covid, che ha portato ad un repentino aggravamento delle criticità nella gestione delle strutture cimiteriali ed, in particolar modo, del Cimitero Urbano.
Il personale in servizio risulta infatti costantemente impegnato nella gestione delle attività connesse allo svolgimento dei funerali – in forte aumento in questi giorni – e nel supporto alla camera mortuaria, conseguentemente all’accoglimento delle salme provenienti, oltre che dall’Azienda Ospedaliera, anche da diverse cliniche, che hanno esplicitamente richiesto la traslazione delle salme Covid positive dalle proprie camere mortuarie all’obitorio.
In tale situazione emergenziale non si è ritenuto possibile garantire – attualmente per un lasso temporale limitato – le regolari attività di presidio, verifica, pulizia e vigilanza della struttura cimiteriale aperta al pubblico.
A Barletta, nel cimitero cittadino, le problematiche gestionali emerse, sono strettamente correlate alla presenza di troppe salme in attesa di sepoltura nella struttura cimiteriale.
I decessi attuali sono oltre il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ed oltre il 50% è riconducibile a morti con Covid.
È stato così deciso di emanare un’ordinanza, che dispone la chiusura del Cimitero comunale al pubblico e prevede l’immediata tumulazione delle salme, anche al di fuori dei canonici orari previsti per le sepolture, autorizzando l’effettuazione delle operazioni cimiteriali anche il sabato e la domenica, al fine di evitare possibili rischi igienico-sanitari.
L’accesso al cimitero viene consentito solamente ad un numero ristretto di persone – corrispondenti ai familiari di primo grado – per presenziare alla sepoltura.
La polizia locale è preposta a vigilare che non si verifichino pericolosi assembramenti e sul rispetto del distanziamento e dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, tenuto dall’utenza interessata.
A Somma Vesuviana (Napoli), dopo una chiusura del cimitero durata 25 giorni, si è disposta la riapertura con ingresso contingentato fino ad un massimo di 150 persone e permanenza massima consentita di venti minuti.
La benedizione delle salme ad opera degli officianti dovrà avvenire unicamente all’esterno del cimitero, mentre potranno presenziare alle successive operazioni di sepoltura al massimo 10 familiari.
Il presidio del cimitero, garantito dagli operatori della struttura, vigilerà sul rispetto delle norme indicate, nonché sulle misure di distanziamento ed adozione dei dispositivi di protezione individuale.
La situazione dell’incremento di mortalità nelle varie città italiane è nota solo fino a fine ottobre 2020 (fonte SISMG), quando in realtà l’incremento maggiore di mortalità (e non solo COVID-19, come appare da diverse dichiarazioni di una pluralità di soggetti come i medici di base e il 118) è misurabile nel mese di novembre e proseguirà anche per diverse settimane di dicembre, con ritmi particolarmente elevati.
Di seguito si riporta la situazione nota estratta da pubblicazione del SISMG.