SEFIT su sepolture islamiche

In relazione alla ipotesi avanzata dal Presidente della Provincia di Treviso di realizzazione di un cimitero islamico nel territorio provinciale, per la sepoltura di soli islamici, la SEFIT è intervenuta con una nota, a seguito dell’esecutivo svoltosi di recente a trieste, che chiarisce come

” l’attuale normativa non consenta tale soluzione, se non nei termini sotto indicati.
Difatti in Italia i cimiteri non sono più consentite nuove realizzazioni di cimiteri particolari, cioè diversi da quelli comunali, a far tempo dalla entrata in vigore del Testo Unico delle leggi sanitarie (27/7/1934).
In Italia il cimitero è demanio comunale, ai sensi dellarticolo 824 secondo comma del codice civile.
Chiunque muoia in Italia ha diritto ad avere sepoltura a sistema di inumazione in un cimitero del comune nel quale è deceduto o dove aveva in vita la residenza, secondo le regole per la inumazione che sono stabilite dalle norme vigenti ( e quindi nei campi comuni di inumazione o nelle aree o manufatti concessi a sistema di inumazione/tumulazione).
Sono i piani regolatori cimiteriali (di cui allart. 54 e seguenti del DPR 285/90) che possono prevedere reparti speciali e separati per la sepoltura di cadaveri di persone professanti un culto diverso da quello cattolico.
Tali reparti speciali sono dati in concessione (al massimo novantanovennale) a titolo oneroso, come qualunque area concessa a privati nei cimiteri.
Le stesse operazioni cimiteriali sono ordinariamente a pagamento, salvo i casi di gratuità stabiliti per legge.
Pertanto, secondo la SEFIT, ordinariamente possono già essere trovate soluzioni nei singoli cimiteri per concessione di aree per acattolici, come sta avvenendo da vari anni in molte aree del Paese.
La soluzione di un cimitero provinciale islamico non è legalmente percorribile, a meno che non si tratti di un cimitero di un comune, nel quale il piano regolatore cimiteriale preveda ampi spazi da dare in concessione ad una associazione senza scopo di lucro islamica che abbia tra i propri fini la sepoltura di cadaveri.
In tal caso, e seguendo le norme in materia, può essere data sepoltura in tali aree concesse allEnte senza scopo di lucro a chi ha diritto di esservi sepolto.
E però titolare di tale potestà unicamente il comune che destina aree cimiteriali a tale scopo. Inoltre, lattuale normativa prevede la possibilitàdi cimiteri consorziali solo tra piccoli comuni contermini.
Infine la SEFIT fa presente che i problemi per la sepoltura di islamici sembrano oggetto di sovraesposizione mediatica.
Difatti per ancora una generazione, tranne particolari aree del Paese in cui gli insediamenti stranieri sono particolarmente datati, le esigenze di sepoltura per islamici saranno molto contenute, vista la relativa giovane età degli immigrati.
Secondo uno specifico studio della SEFIT emerge che in Italia, nel 2005, a fronte di 3.133 decessi annui, la incidenza delle morti di stranieri sia pari all1,2 per 1000, quando la popolazione italiana nel suo complesso ha un tasso di mortalità del 9,7 per 1000.
Poiché lincidenza di islamici sulle comunità straniere è inferiore al 40%, si stima che in Italia necessitino allanno circa 1.250 sepolture di islamici, una quantitàmolto contenuta in relazione al totale della mortalità italiana (circa 567.000 morti nel 2005).
Per avere una idea delle proporzioni, le sepolture di tutti i deceduti di fede islamica in Italia nel 2005 sono pari a quelli di una città di 100.000 abitanti dellItalia settentrionale, quando invece la numerositàdegli islamici è stimabile in circa un milione di unità.
Invece la necessità di sepolture islamiche diventerà significativa tra una generazione, e pur sempre entro limiti accettabili.
SEFIT, pertanto ha ritenuto di avviare una serie di contatti con le comunità islamiche più rappresentative per chiarire le possibilità offerte dalla vigente normativa italiana e per appurare meglio le necessitàeffettive, tra le quali sembra sia preponderante la necessità di garantire la presenza di adeguati rituali propri della tradizione islamica. Il primo incontro è stato fissato il 28 febbraio 2007 a Parma.”

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