SEFIT rilancia la funzione dei cimiteri nella società

SEFIT ha diffuso la propria posizione a seguito della notizia che la CEI è contraria all’affico e dispersione delle ceneri. Di seguito si riporta per gran parte il contenuto del comunicato della SEFIT, del 1/1172009:

Considerato che l’Assemblea della C.E.I., in programma il 9 novembre 2009 ad Assisi, ha all’ordine del giorno l’approvazione del Rito per le esequie e alcune precisazioni inerenti la cremazione, la dispersione delle ceneri e l’affidamento dell’urna cineraria ai familiari, si spera, quanto meno sulla base delle notizie anticipate, che con tale documento emergano aspetti che riportano all’attenzione la questione della centralità dei cimiteri, quali luoghi di comunità e di memoria dei defunti.
In particolare, non può sottovalutarsi come l’affidamento ai familiari risulti inibire l’elaborazione del lutto, con conseguenti comprensibili effetti di ordine psicologico che, nelle situazioni estreme, possono anche trasformarsi in patologie psichiatriche.
Oltretutto, tale modalità apre questioni attorno alle tutele della custodia (nomina del custode, inviolabilità dell’urna, tracciabilità dei possibili spostamenti dell’urna, ecc.) cosa che solo le aziende pubbliche di onoranze funebri esplicitano alle famiglie, per una consapevole presa in carico delle ceneri. Rispetto all’affidamento, vi sono già segnali per cui le famiglie, dopo un certo periodo, iniziano a richiedere il collocamento nei cimiteri delle urne
Il ritorno al cimitero delle urne precedentemente affidate può essere letto può essere letto anche come conseguenza di informazioni non sempre complete al momento del funerale, a valutazioni economiche modificatesi.
Con il passare del tempo prende corpo invece il gravame della custodia delle ceneri, pur considerando come vi possano essere motivazioni di ordine affettivo che determinano la fatica nell’accettare il distacco dalla persona scomparsa, per cui ci si illude che la custodia delle ceneri possa attenuare simile distacco.
Ciò consente di valutare come superficiali le possibili valutazioni, anche di organi di stampa, che individuino tra la motivazioni della scelta della cremazione un presunto contenimento dei costi, essendo queste valutazioni basate su improprie comparazioni di alcune componenti di costo, dato che trascurano il complesso dei fattori che riguardano le esequie e la sepoltura, oltretutto questa variabile a seconda delle differenti pratiche funerarie.
Spesso, negli anni recenti, la cremazione, così come le diverse modalità di destinazione delle ceneri, sono state utilizzate, strumentalmente, come il mezzo attraverso cui spingere, nelle sedi regionali, verso soluzioni che, oltre che a mirare ad ottenere riserve di attività economica che non hanno fondamenti (o che, a rigore, sarebbero escluse), tendevano a mettere in secondo ordine il ruolo e la funzione del Cimitero, aspetto che alcuni interessi economici tendono a rimuovere, lasciando ad altri tutti gli oneri (che, per altro, non potrebbero essere sostenuti con logiche economiche a breve-medio termine), cercando di concentrare servizi nella fase quanto più prossima del post-mortem.
Il Cimitero costituisce un istituto in cui si rispecchia il grado di civiltà di una società, cioè il luogo dove essa si riconosce, si auto-identifica, come comunità del ricordo e degli affetti.
I Cimiteri che vedono una grande presenza di persone per la visita alle tombe dei propri cari specialmente in occasione della Commemorazione dei Defunti, è importante che, invece, siano maggiormente considerati anche nel resto dell’anno, educando pure le giovani generazioni alla visita periodica alle tombe dei congiunti per recuperare il senso della memoria e della storia della famiglia e della comunità nella quale si vive.
E’ anche per questo che, in occasione dell’annuale incontro “SEFIT 10 “, in calendario a Roma il 27 novembre 2009, si avrà una “Conferenza dei Comuni capoluogo”, nel corso della quale si affronteranno le più attuali tematiche cimiteriali e le prospettive che possano aversi, in una fase in cui lo stesso modello cimiteriale è in forte evoluzione.

Fonte: SEFIT

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