Schio: un falco al cimitero.

I cimiteri sono spesso ricettacolo di piccioni selvatici, i quali costituiscono un problema, ad esempio per la proliferazione, oltre che per gli escrementi, i quali, oltre che non decorosi, apportano danni ad eventuali opere, monumenti, statue ecc. presenti nei cimiteri. Oltretutto, le tecniche costruttive dei cimiteri sono spesso tali da fornire siti di nidificazione, oltre che di appoggio ai volatili. Non sempre i diversi sistemi suggeriti rispondono alle esigenze di contenimento del fenomeno. Il comune di Schio (VI), nel maggiore dei propri 9 cimiteri, aveva fatto ricorso all’intervento di un falconiere, che aveva impiegato un falco c.d. “di basso volo”, inizialmente con risultati fors’anche apprezzabili, se non fosse che il falco aveva in breve tempo individuato i nidi dei piccioni nei rosoni dei chiostri, con la conseguenza che, abbuffatosi, non scendeva dal sito a causa della sazietà. Per questo, accanto ad altri espedienti tecnici (come il collocamento di reti metalliche in prossimità dei rosoni, in funzione di impedire la nidificazione), il falconiere intende ricorrere all’impiego di un falco pellegrino, varietà che vola piu’ alta e, individuata la preda, l’attacca in picchiata, con lo scopo di ridurre la presenza di piccioni, che la “sazieta'” del falco precedentemente impiegato aveva consentito di riprodursi oltre misura. L’obiettivo e’ quello di ottenere risultati prima dell’afflusso di visitatori previsto per la prossima Commemorazione dei Defunti.

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Sereno Scolaro

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