Il sindaco di Sant’Antonio Abate (un comune napoletano di circa venti mila abitanti) ha emesso un’ordinanza con la quale vengono bloccate le richieste di inumazione provenienti da comuni limitrofi. Nello specifico, l’amministrazione comunale ha evidenziato che, a causa del progressivo aumento della mortalità, il cimitero di Sant’Antonio Abate non è più in grado di ospitare le salme provenienti da quei paesi limitrofi che allo stato attuale non possono provvedere autonomamente alla sepoltura.
E’ il caso di Santa Maria la Carità dove l’opera cimiteriale, attesa da anni, non è ancora stata realizzata. L’ordinanza non si estende ai cittadini abatesi che avranno, quindi, priorità rispetto ai residenti di altri paesi. L’ordinanza sindacale è stata estesa fino al prossimo 30 giugno 2016. A spiegare il senso di questa scelta e le future decisioni per il camposanto cittadino è stato l’assessore ai Lavori Pubblici.
“Il motivo dello stop alle sepolture – ha spiegato l’assessore – è stato il forte incremento di mortalità della zona e il tutto esaurito fatto registrare dal camposanto. Il comune può assicurare solo dei posti a chi risiede nell’area abatese e quindi ecco il perché del no categorico ai cittadini dei comuni limitrofi. Stesso discorso vale per lo smaltimento dei rifiuti cimiteriali ed esumazioni, nonché dagli altri rifiuti derivanti dall’ambito cimiteriale. In attesa che questa situazione si possa risolvere per il meglio – prosegue l’assessore – come amministrazione abbiamo fatto richiesta alla Regione Campania di fondi per poter bonificare e riqualificare le aree cimiteriale in modo tale da ampliare gli spazi nel circondario cittadino e dare così la possibilità a tutti di poter usufruire appieno dei servizi cimiteriali”.