Dopo un sopralluogo del vicesindaco di Sanremo presso il cimitero monumentale della Foce, che versa in grave stato di incuria ed abbandono, è tornata in auge una vecchia proposta per limitarne il degrado: l’iniziativa “Adotta una tomba”.
Si tratta di rendere istituzionale e legittimo un meccanismo di assistenza basato sul volontariato, per sistematizzare le varie istanze di recupero di monumenti e sepolture provenienti dai privati.
Già nel recente passato, grazie ad enti e fondazioni private, si è potuto dare seguito al recupero delle tombe monumentali del medico e chimico inglese Arthur Hill Hassall e dello scrittore e illustratore inglese Edward Lear.
La mancanza di protocolli chiari – forniti dall’Amministrazione Comunale, unitamente a Soprintendenza e Ministero – su materiali utilizzabili, modelli da compilare, tecnici abilitati, limita però – al momento – di molto le autorizzazioni e le possibili soluzioni di restauro.
Sul finire degli anni ’80, l’Amministrazione commissionò all’ingegner Nicoletti l’incarico di realizzare un censimento generale delle tombe del cimitero monumentale, da cui emerse la sussistenza di circa 400 sepolcri di defunti stranieri completamente abbandonati.
Negli anni ’90, l’architetto Silvano Toffolutti predispose un progetto preliminare per il ripristino di tutto il cimitero, che restò alla base della programmazione del restauro delle arcate sud effettuato poi dal Comune di Sanremo.