Ignoti hanno trafugato il busto bronzeo di Giorgio Almirante al Verano. A scoprirlo la stessa vedova, Assunta Almirante, e la figlia, Giuliana De Medici, arrivate al cimitero monumentale capitolino.
“E’ di bronzo, pesa notevolmente, ed era installato nel cemento armato per cui i ladri (una sola persona non avrebbe potuto farlo, evidenzia) hanno dovuto e potuto agire indisturbati per più tempo”, spiega Giuliana De Medici.
“Lo scempio perpetrato ai danni della tomba di mio marito – dice donna Assunta Almirante – è il doloroso segno del degrado in cui versa da troppo tempo il Verano. La sporcizia e l’incuria regnano sovrane insieme alla mancanza di un servizio di guardia efficace e degno della struttura che ospita, com’è noto, i resti dei personaggi più illustri della Capitale e della nazione. Per Roma è il segno dei tempi”.
Il presidente di Ama Piergiorgio Benvenuti commenta l’accaduto: “Nell’esprimere piena solidarietà alla famiglia per il furto del busto di Giorgio Almirante avvenuto all’interno del cimitero monumentale di Roma, vorrei precisare che per quanto concerne la sicurezza al Verano è attivo un servizio di pattugliamento di guardie giurate armate, presenti 7 giorni su 7 durante l’orario di apertura, che operano in sinergia con la centrale operativa di competenza e con la sala operativa di videosorveglianza Ama”. Continua la nota: “Sono, inoltre, attive 25 telecamere di videosorveglianza, collocate nelle aree di accesso del Cimitero e nei punti di maggior valore storico monumentale. Il potenziamento della sorveglianza ha recentemente permesso un notevole calo nei furti e negli atti vandalici ed il ritrovamento di numerosi ornamenti o accessori funebri”. “Purtroppo anche se i programmi di controllo sono stati potenziati, oggi la famiglia Almirante ha denunciato la scomparsa del busto dalla propria tomba – conclude il presidente -, per evitare scempi di questo tipo, ci adopereremo per migliorare ulteriormente il livello di sicurezza, pur tenendo in considerazione le difficoltà nella gestione del Verano che come é noto è il cimitero monumentale fra i più estesi d’Europa”.
L’amara verità è che i furti di rame e bronzo si susseguono senza fine nella maggior parte dei cimietri italiani e ai ladri poco importa chi sia raffigurato nel busto, interessa solo a materia prima da rivendere a qualche rottamaio.
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