La comunicazione, in merito all’eliminazione della tassa dovuta per chi sceglieva di cremare i propri defunti in altro impianto, è stata diramata al termine di una riunione organizzata dal direttore dei Servizi Funebri e Cimiteriali di AMA, Vitaliano De Salazar, a cui hanno partecipato l’assessore capitolino all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, il vicepresidente nazionale di Federcofit, Marco Aquilini, accompagnato da Walter Fabozzi e Maurizio Mortale, e Alessandro Moresco della Feniof.
Attualmente, infatti, il cimitero di Prima Porta, dove si effettuano le operazioni di cremazione, non riesce a garantire il ritmo che servirebbe e l’impianto crematorio del Flaminio sta funzionando su 4 linee da febbraio, a causa di lavori di manutenzione che andranno avanti fino a luglio.
Secondo quanto registrato dalla Federcofit, la Federazione del comparto funerario italiano, si effettuano circa 40 cremazioni al giorno ma le salme che arrivano, tutti i giorni, vanno dalle 50 alle 60 unità e l’attesa media per ogni cremazione è di circa un mese.
Con le nuove disposizioni si potrà scegliere di cremare i propri defunti anche in un altro impianto, che sia nel Lazio o fuori della regione, senza spendere alcuna tassa aggiuntiva.
Questa decisione del Campidoglio permetterà di liberare progressivamente i depositi di Prima Porta, dove oggi si contano più di 1500 feretri in attesa di cremazione, evitando il pericolo di emergenze sanitarie.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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