Problema cremazioni a Roma. Lo evidenzia stamane Il Messaggero, che titola: “Boom di decessi in città L’Ama: «Impossibile cremare tutte le salme»”.
A novembre morti in aumento del 65%, la municipalizzata: «Molti ora saranno seppelliti d’ufficio». Sospesi i commiati. Alcune famiglie devono attendere fino a 15 giorni: a Prima Porta ci sono 1.250 spoglie mortali in attesa.
A ottobre – riporta il quotidiano -i decessi a Roma sono stati 3.040, quasi un terzo in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A novembre la crescita è raddoppiata: +63,5%, si legge nel report di Ama aggiornato al 18 del mese.
E la percentuale è salita ancora, arrivando al 65%, se si considerano anche i dati del 19 e del 20 novembre.
«A causa del forte incremento dei decessi – scrive la municipalizzata del Campidoglio – le salme in entrata continuano ad essere numericamente superiori sia alla pur aumentata capacità di ricovero presso il cimitero Flaminio, sia all’incrementata capacità di trattamento del forno crematorio».
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