“Nel 2020 abbiamo fatto 15mila cremazioni, l’obiettivo del 2021 è arrivare a 17mila. Il problema è anche quello di lavorare le pratiche, che non sono solo quelle del cimitero Flaminio ma anche quelle fuori impianto. Nei primi due mesi del 2021 ne abbiamo istruite oltre 830, quest’anno arriveremo a lavorarne quasi 19mila”. Lo ha detto il direttore dei Cimiteri di Ama, Fabrizio Ippolito, illustrando in commissione capitolina Trasparenza l’aggiornamento a marzo 2021 della situazione cimiteri.
“A fronte dell’aumento dei decessi, i posti nella camera mortuaria del cimitero Flaminio sono saliti a 2.160, allestendo celle frigo e altre sale. Al Verano, invece, è utilizzata una galleria con una capienza di 300 posti – ha continuato Ippolito -. A fine dicembre al Flaminio c’erano 1.800 salme in giacenza, ora sono scese a 1.320, di cui 1.085 per la cremazione, ma solo il 70% di queste è in regola con le pratiche autorizzative. Dall’1 febbraio il limite di cremazioni è aumentato a 400 unità e non mi risulta che alcuna salma sia stata respinta. Al Verano sono solo 50 le salme in attesa di autorizzazione per cremazione in altri impianti”.
Il dirigente della municipalizzata ha poi spiegato che “a fine 2020 Ama ha ricevuto dal Comune finanziamenti e investimenti di due milioni che serviranno anche a riaprire il cimitero Laurentino, saranno realizzati due campi inumazione, e fare passare da sei a nove linee il forno crematorio del Flaminio. Sono pochissime le cremazioni fuori impianto rimaste non autorizzate e quindi contiamo di smaltire il pregresso e contiamo di strutturare un canale informativo, tramite l’urp, per dare informazioni di carattere generale ai cittadini”.
Inoltre “da lunedì 29/3/2021 saranno disponibili dei loculi al cimitero Flaminio e abbiamo l’intenzione di ampliare l’offerta perché non possiamo tenere aperto solo questa struttura – ha concluso Ippolito -. Quindi vogliamo ricominciare a lavorare sui cimiteri minori portando avanti progetti di ampliamento per i cimiteri di Ponte Galeria, Cesano e Ostia ed evitare così l’imbuto al Flaminio. Poi, abbiamo loculi disponibili anche al Verano, l’amministrazione ci deve dire se vuole procedere tramite asta o se possiamo procedere direttamente con la vendita dei loculi disponibili”.
visto quello che è stato fatto, riesce a mettere anche qualcuno che lavora, e che risponde alle richieste dei cittadini tramite mail ?
sia dentro il cimitero Verano,che negli uffici ?
attendo riscontro
roberto mammone
X Roberto,
Non scherzo affatto, se a Roma esce il bando di concorso per necroforo-addetto a relazioni con il pubblico (giusto minutaglia da segreteria spiccia: evadere la corrispondenza con il cittadino utente del servizio cimiteriale, istruire qualche pratica, precompilare la modulistica appropriata…) MI CANDIDO e presento il curriculum vitae nelle opportune sedi.
L’occasione sarebbe mostruosa, perchè non coglierla? Ben inteso l’amministrazione dei cimiteri capitolini non avrà mai bisogno di me, e ciò è pacifico, tuttavia sarebbe un’interessante prospettiva da esaminare con oculatezza. Adesso infatti molte funzioni gestionali della polizia mortuaria (anagrafe defunti e catasto tombe) possono esser esercitate anche da remoto, ed un bell’archivio, (sofferenze croniche a parte) se informatizzato semplificherebbe di molto l’accesso ai procedimenti (almeno alle fasi preliminari e propulsive degli stessi) di polizia mortuaria. Adesso, ad esempio, i flussi informativi nel circuito del post mortem sono stati notevolmente velocizzati tramite il passaggio dal cartaceo al digitale. Ci sono le tecnologie per far scorrere aria nuova nella macchina cimiteriale di qualunque Comune, vanno applicate correttamente, permettendo al contribuente di interagire con la P.A. Data l’estrema delicatezza della materia trattata organizzare un servizio di “sportello funerario on line”, meglio non illudersi, è e significa cimentarsi in opera monumentale, dagli esiti incerti e rischiosi: chi forma il personale di questo fantomatico UFF. RELAZIONI con il PUBBLICO? Non ci si può affidare ad un call center, perchè servono competenze abbastanza strane, per l’uomo comune che s’imbatte solo sporadicamente e mal volentieri nell’argomento morte. Occorrerebbe necessariamente poter disporre di un’èquipe di impiegati specializzati con ampia esperienza “capillare” della situazione cimiteriale a Roma che dominino la normativa, almeno quella comunale e soprattutto la prassi operativa, altrettanto importante. Come indirizzare correttamente il cittadino? Quali i documenti da produrre agli atti per ottenere una determinata prestazione cimiteriale? Sono problemi serissimi: il front office che langue da tempo immemorabile, giusto per agitare un’annosa questione irrisolta. Verissimo, tra noi beccamorti ci ostiniamo a praticare il nostro burocratese oscuro, ma non sappiamo comunicare con la gente, poi ci vantiamo sull’efficientamento del…sistema, solo in tema di esumazioni/estumulazioni massive, o nell’emergenza, perchè scarseggiano i loculi. Per il possibile gli eventi andrebbero se non previsti e pianificati, almeno governati, quando si verificano. Non sarebbe affatto semplice organizzare un’unità lavorativa con queste caratteristiche tecniche, anche considerando la peculiarità del caso “Roma”. Dovesse, per avventura o disgrazia, quest’idea esser colta e divenir fonte d’ispirazione per qualcuno, ci risentiremo qui, in questa rubrica di http://www.funerali.org.