Rimangono in carcere L. B. e Carla Ferrari, il direttore e la funzionaria del Settore Servizi Cimiteriali del Comune di Milano, arrestati la scorsa settimana nell’ambito dell’inchiesta sul racket del caro estinto. Lo ha deciso il Gip Giuseppe Vanore che ha respinto, in linea con il parere del Pm Grazia Colacicco, la richiesta di arresti domiciliari avanzata da L.B. e di scarcerazione avanzata dalla Ferrari. Il giudice ha motivato il suo provvedimento sostenendo che il quadro indiziario non e’ mutato ma, anzi, in parte confermato dalle loro stesse parziali ammissioni rese durante gli interrogatori. Quindi permangono le esigenze cautelari. I due sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, in concorso con Alcide, Massimo e Andrea Cerato, titolari dell’impresa di onoranze funebri San Siro e amministratori di fatto della Edilizia Cimiteriale, societa’ al centro del nuovo filone d’indagine che riguarda un giro di tangenti per favorire o rendere piu’ veloci le pratiche per un posto al cimitero.