Il Consiglio comunale di Ravenna ha approvato la scorsa settimana una sforbiciata alle societa’ che si occupano “di produzione di beni e servizi non strettamente necessari per il perseguimento delle proprie finalita’ istituzionali” e alle partecipazioni connesse. La ‘pulizia’, preevista dalla finanziaria 2008, va fatta entro settembre 2009, e palazzo Merlato ha voluto muoversi per tempo: “Sono state ritenute incompatibili le partecipazioni a sei societa’ su 23 partecipate direttamente o indirettamente dal Comune”, spiega l’assessore al Bilancio, Alberto Cassani. Si tratta di Cassa di Risparmio di Ravenna, Insidecom, Unicredit Banca, Banca Popolare di Ravenna, Edison e Promozione e turismo, in fase di liquidazione. L’opposizione taglierebbe la presenza del Comune anche in Aser, Area Asset, Sapir, Ervet, Stepra, Agriport Delta 2000, Consorzio di formazione professionale, Lepida e Banca popolare etica. Tra le partecipazioni mantenute quelle per la gestione dei cimiteri e quella per la gestione delle pompe funebri. In questo ultimo caso, in particolare ha chiarito il presidente di Ravenna Holding, Elio Gasperoni: Per Aser, e’ stata la corte di Giustizia europea a sentenziare che “i servizi di onoranze funebri rispondono a interessi generali”.